[Teatro Massimo "Vittorio Emanuele" di Palermo] (1864 - 1889)
Unità
Tipologia: fascicolo o altra unità complessa
Segnatura definitiva: GDA 3.7 Progetti per concorsi 1
l’unità riguarda il concorso per la costruzione del Teatro Massimo, bandito a Palermo il 10 settembre 1864, e al quale Giuseppe Damiani Almeyda partecipò con il progetto n. 20, motto Quod potui feci, classificandosi al quarto posto. I lavori vennero esposti nella chiesa di S. Domenico ad aprile del 1867 e nel settembre dell’anno successivo la Commissione giudicatrice, composta da tre giudici Francesco Saverio Cavallari, Gottfried Semper e Mariano Falcini, pronunciò il suo verdetto. Nel 1869, dopo il parere legale degli avvocati del Municipio sul verdetto del Giurì, i progetti dei vincitori furono venduti al Municipio di Palermo, quello dell’arch. Damiani fu acquistato per £ 4.000. Numerosi furono i ricorsi dopo il verdetto pronunciato dal Giurì e, tra il 1873 ed il 1874, Giuseppe Damiani presentò il suo, producendo una memoria dei fatti e delle argomentazioni in risposta alle osservazioni del giurì sul suo progetto. Poiché tutti i progetti pervenuti furono giudicati fuori dal limite economico fissato per i costi dell’intervento, l’amministrazione richiese un’ulteriore sforzo per una loro “riduzione”. L’architetto presentò il suo “Progetto riduzione” in “minuta di studio” nel 1874 insieme all’offerta della ditta che si impegnava a realizzarla, togliendo dal progetto originario solo gli accessori costosi, come si legge nella nota posta sul recto della tav. 1 “N. B. Questo lavoro, presentato in minuta di studio, non può giudicarsi adeguatamente se non tenendo presente il lavoro originale del concorso di proprietà del Municipio di Palermo, e ciò principalmente per lo stile, gli ordini, le decorazioni, sulle quali cose non si è fatto alcun cambiamento, essendo stato l’edificio menomato solamente di tutti gli accessori costosi ed inutili al servizio soddisfacente tanto del pubblico che per lo spettacolo”.
Dopo la scelta definitiva del progetto di G. B. Filippo Basile, classificatosi primo fin dall’inizio, i lavori iniziarono nel 1875, ma si bloccarono nel 1881 per le spese eccessive; la “questione del Teatro Massimo” e del suo completamento divenne oggetto di numerose discussioni in Consiglio comunale e nell’ambito cittadino per diversi anni. I lavori ripresero nel 1890 ma l’anno dopo il Basile morì. Alla sua morte la direzione dei lavori, dapprima proposta all’arch. Damiani, offerta da lui declinata, fu affidata al figlio Ernesto.
Al III Congresso degli Ingegneri ed Architetti ed Esposizione nazionale a Napoli del 1878-79, Giuseppe Damiani Almeyda espose le tavole del concorso per il Teatro Massimo ed il modellino della tettoia della sala di spettacolo del Teatro Politeama, e vinse la grande medaglia d’oro.
L’unità contiene:
- una busta (contenitore) con due fascicoli a) Documenti concorso (1864-1874), b) La “questione del Teatro Massimo” (1882-1889),
- due cartelle con due incisioni e quaranta disegni, suddivisi in tre gruppi: Disegni progetto di concorso (1864), Disegni “Riduzione del progetto” (1874), Disegni progetto G. B. F. Basile (1889). Tra i disegni figurano le dieci tavole del “Progetto riduzione”, mentre del progetto presentato al concorso rimangono solo le tavv. III e XIV e alcuni disegni di studio e schizzi, nel 1940, infatti, le altre tavole di concorso furono date in prestito dalla figlia Giulietta Damiani Lojacono e da Angelina Patricolo, moglie del figlio Francesco Damiani, all’Ente Tetro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo per l’istituzione di un Museo d’arte teatrale di Sicilia, che non fu mai realizzato (cfr. Paola Barbera, 2008, p. 176, alla nota 46, notizie tratte dai documenti presenti nel Fondo famiglia Damiani-Mancinelli-Fundarò che parlano del prestito).
Nota dell'archivista:
Il 24 dicembre 1939, dopo la mostra Retrospettiva dell’Architettura Siciliana tenutasi al Teatro Massimo, il podestà e presidente dell’Ente Autonomo del Teatro Massimo Vittorio Emanuele scriveva a Giulietta Damiani Lojacono, figlia di Giuseppe, una lettera nella quale chiedeva la concessione delle opere di Giuseppe Damiani Almeyda riguardanti i teatri di cui si era occupato, Teatro Massimo, Teatro Politeama, Teatro comunale di Siracusa e altre opere dell’ambito teatrale, per il costituendo Museo d’Arte teatrale di Sicilia. Nel 1940 Giulietta, accogliendo la richiesta, concedeva 4 fotografie grandi del teatro Politeama, prima e dopo le decorazioni della facciata, insieme alle 10 tavole di concorso del Teatro Massimo e ad altri importanti disegni.
Le carte erano conservate dentro due faldoni costituiti da due piatti di cartone rigido e lacci, con etichette Teatro Massimo.
Per una visione comparativa dei due teatri Massimo e Politeama Garibaldi si veda AMF, Palermo 1860/1880. Una analisi urbana attraverso progetti ed architetture di Giuseppe Damiani Almeyda, STASS, 1974, pp. 14-24.
L’unità è corredata oltre che dalle schede dell’architetto Anna Maria Fundarò da quelle dell’architetto Paola Barbera, nonché da fotografie dei disegni.
Tipologia fisica: fascicolo
Supporto: cartoncino
Documentazione collegata:
si segnala che nella u.a. Lettere di Giovanni Damiani e altri documenti, serie “Corrispondenza” sezione 2 “Attività privata”, sono presenti alcune lettere inviate dal fratello Giovanni dall’Inghilterra fanno riferimento al concorso per il Teatro Massimo e precisamente: 29 maggio e 25 sett. 1864 nelle quali si parla del concorso e del sistema di ventilazione del teatro, 9 febbraio 1868 nella quale si parla della memoria sul teatro inviatagli dal fratello Giuseppe;
presso la Fondazione Teatro Massimo di Palermo si trovano 10 tavole di concorso del progetto Teatro Massimo V. E., concesse nel 1940 da Giulietta Damiani Lojacono, figlia di Giuseppe Damiani Almeyda, per l’istituzione di un Museo d’arte teatrale di Sicilia, che rimase in vita dal 1940 al 1943.
Il tema del teatro di musica entrò a far parte del progetto editoriale delle Istituzioni architettoniche (Scuola italiana di architettura civile), si veda in questo Archivio serie “Scritti e pubblicazioni”, u.a. Istituzioni architettoniche ed ornamentali sull’antico e sul vero, sottounità Scuola italiana di Architettura civile, tavv. 35 e 36.
Unità di condizionamento:
Tipologia:
b.
Numero:
29
Descrizione estrinseca:
2 fascc., 45 disegni, 2 stampe
Altre segnature:
- cartelle 94-99
Fonti
- Fundarò1974/Massimo = Fundarò, Anna Maria, Il concorso per il Teatro Massimo di Palermo, Stampatori Tipolitografi Associati, 1974
- Fundarò1974 = Fundarò, Anna Maria, Palermo 1860/1880. Una analisi urbana attraverso progetti ed architetture di Giuseppe Damiani Almeyda, STASS, 1974
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/fonds/3559/units/93384