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Zander Giuseppe

Zander Giuseppe (1923 - 1993)

428 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: cart. 1, fascc. 1-3; b. 2, fasc. 4; cart. 3, fasc. 5; cart. 4, fasc. 1; cart. 5, fasc. 2 (parte I); b. 6, fasc. 2 (parte II); bb. 7-8, fascc. 1-18; bb. 9-18, tubb. 19-22, fasc. 1; bb. 23-26, fasc. 2; tub. 27, fasc. 3; bb. 28-31, fascc. 4-13; sc. 33, fasc. 14; bb. 34-55, fascc. 1-114; cartt. 56-57, fasc. 115; tubb. 58-150, fascc. 116-223; bb. 151-155, fascc. 1-25; bb. 156-157, cart. 158, fasc. 26; bb. 159-161, fascc. 27-37; bb. 162-167, fascc. 1-64; cart. 168, fasc. 65; scc. 169-175, fasc. 66; scc. 176-177, fasc. 67; bb. 178-179, docc. 1-60; scc. 180-185, fascc. 1-2

Il fondo Zander abbraccia un arco cronologico esteso, dal 1923 al 1993, poco dopo la morte dell’architetto. La tipologia dei documenti è varia ed eterogenea, a testimonianza dell’intensa attività accademica, di studio e progettuale svolta: dalle pagelle scolastiche ai diplomi di merito e onorificenza, agli atti per l’attribuzione di titoli accademici, nonché alle tessere di riconoscimento e appartenenza ad associazioni, esenzioni e comunicazioni risalenti al periodo littorio; alle agende personali e ai taccuini che forniscono una varietà d’informazioni, da quelle strettamente personali, ai carichi e scadenze accademiche, ai contatti e impegni di lavoro e familiari; alla corrispondenza che ne attesta i rapporti scientifici con studiosi e colleghi italiani e stranieri, i rapporti con le committenze, lo studio delle architetture, l’indagine bibliografica e documentaria; ai programmi sommari e particolareggiati dei corsi, i libretti delle attività didattiche e degli esami, i diari delle lezioni e delle sessioni di laurea, dispense, tavole sinottiche e diagrammi cronologici comparativi, sussidi e bibliografie essenziali, ritagli a stampa, rilievi, planimetrie, esercitazioni degli allievi; e poi fascicoli di progetti e rotoli, manoscritti, dattiloscritti con note autografe, testi a stampa, disegni tecnici, schizzi e studi, fotografie e modelli.
Una delle peculiarità di questo fondo è la costante presenza di disegni sia dal vero che tecnici, di schizzi e studi, che si rinvengono in tutte le serie; altrettanto singolare è la sua abitudine al riuso, evidente in particolar modo nei testi, nelle note e negli appunti prodotti in anni diversi. Si segnala, inoltre, la diffusa presenza di riproduzioni fotografiche, diapositive o stampe; ove possibile si è mantenuto il legame con le carte nonostante la diversità di supporto; viceversa, queste tipologie di documenti sono confluitenell’ultima serie, Materiale fotografico e iconografico, che raccoglie per l'appunto il materiale più eterogeneo di cui Zander si è servito per le sue ricerche.

La struttura dell’archivio, risultante a seguito dell’intervento di riordinamento e inventariazione, è articolata nelle seguenti serie e sottoserie:

I. DOCUMENTAZIONE PERSONALE E FAMIGLIA, 1923−1990

II. FORMAZIONE, 1931−1946

III. CORRISPONDENZA, 1949−1990

IV. ATTIVITÀ ACCADEMICA E DIDATTICA, 1954−1990
1. Università di Roma
2. Università di Palermo
3. Università di Genova
4. Scuola Archeologica Italiana di Atene
5. Primaria Associazione Cattolica “Artistico−operaia” Scuola Superiore di storia e critica dell’arte di sociologia della cultura
6. Sussidio alla didattica

V. ATTIVITÀ PROGETTUALE, 1941−1990
1. Documenti
2. Elaborati grafici

VI. ATTIVITÀ SCIENTIFICA E CULTURALE, 1946−1990
1. Partecipazione a seminari, convegni e congressi
2. Incarichi direttivi, consulenze e collaborazioni

VII. «SCRITTI E APPUNTI DI STUDIO», 1940−1990
1. «Pubblicazioni mie in corso»
2. «Raccolta di dati particolareggiata»

VIII. PUBBLICAZIONI, 1951−1993

IX. MATERIALE FOTOGRAFICO E ICONOGRAFICO, 1956−1989

All’interno di ciascuna serie e sottoserie, per le unità archivistiche e documentarie si è adottato un criterio cronologico, organizzando il materiale conservato in base alla datazione rintracciata sulla stessa documentazione, al fine di avere un quadro diacronico dell’attività del professionista. Ciascuna unità è identificata da un numero d'ordine progressivo che riparte dal n. 1 al passaggio da una serie o sottoserie all’altra ed è descritta attraverso l’oggetto, il contenuto, l’indicazione degli estremi cronologici (espressi col solo anno) e la consistenza. Discorso a parte per la quinta serie, Attività professionale, distinta a sua volta nelle due sottoserie Documenti ed Elaborati grafici, nella quale le unità sono state schedate analiticamente rilevando nel caso, ad esempio, dei documenti grafici anche dati quali le misure e le tecniche di riproduzione ed esecuzione su carta.

La segnatura archivistica dell’inventario è composta dalla sigla del fondo GZ (Giuseppe Zander), seguita da tre elementi: il primo corrispondente alla serie, il secondo (quando presente) alla sottoserie e il terzo al numero progressivo identifica l’unità archivistica/fascicolo.

Nel presente strumento di descrizione, dopo l’inventario vero e proprio, sono presenti due appendici riferite alla quinta serie Attività Progettuale:
1. elenco dei progetti (in cui figurano tutti i progetti, testimoniati complessivamente nella serie “V. Attività progettuale” (per alcuni dei quali è presente documentazione solo in una delle due sottoserie che la compongono);
2. tabella di raffronto in cui per ogni progetto compare l’indicazione della documentazione ad esso afferente presente nelle due sottoserie, fornendo così gli opportuni rinvii da una sottoserie all’altra.

Storia archivistica:

L’archivio di Giuseppe Zander, conservato presso l’abitazione della famiglia a Roma, è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Lazio con provvedimento del 21 agosto 2018.
La documentazione, ordinata dallo stesso soggetto produttore ma dopo la sua morte in parte rimaneggiata, è costituita da svariati materiali documentari (grafici, testuali, fotografici e modelli) prodotti e conservati dall’architetto nel corso della sua carriera professionale e didattica, insieme a carte di carattere personale e a agende e taccuini.
Prima del perfezionamento della dichiarazione, in seguito ai sopralluoghi effettuati dalla Soprintendenza nell’ambito del progetto dedicato agli archivi degli architetti del ’900, è stata condotta una ricognizione che ha evidenziato come il complesso archivistico fosse collocato in tre luoghi fisici all’interno della stessa palazzina: nell’appartamento al piano seminterrato, nell’appartamento al piano terra e nell’appartamento al primo piano, tutti di proprietà della famiglia Zander.
In particolare, nell’appartamento al piano terra era conservata la documentazione relativa all’attività didattica, all’attività di ricerca e alle pubblicazioni scientifiche, mentre nell’appartamento al piano seminterrato e nell’appartamento al primo piano era conservata la documentazione relativa all’attività progettuale (costituita da cartelle-progetto e rotoli).
Tra il 2017 e il 2019 è stato avviato un riordino nell’ambito del tirocinio della dott.ssa Anna Scudero eseguito per il conseguimento del titolo di Master di 2° livello in “Restauro architettonico e cultura del patrimonio” dell’Università di Roma Tre. Tale riordino, eseguito con il coordinamento scientifico della dott.ssa Elisabetta Reale e della prof.ssa Caterina Carocci, ha interessato parzialmente la sola documentazione relativa all’attività progettuale. Prima di dare avvio al lavoro sono stati visionati i due inventari cartacei relativi alla sola documentazione dell’attività progettuale – redatti dai familiari tra il 1993 e il 1994 – e il volume edito nel 1997 a cura di Luciani Roberto, Zander Maria Olimpia, Zander Pietro, Giuseppe Zander. Architetto. Note e disegni dall’archivio privato, Fratelli Palombi Editori, Roma, che sono stati di fondamentale importanza per la conoscenza della documentazione conservata.
Particolare attenzione è stata posta nel rispettare la volontà personale del produttore nell’organizzazione e conservazione dei propri documenti. Ciò ha condotto a suddividere la serie Progetti in due sottoserie, una relativa ai documenti (cartelle-progetto) e l’altra agli elaborati grafici (rotoli). Ogni fascicolo individuato corrisponde ad un singolo progetto e, dopo l’analisi dei contenuti (riordino cronologico delle carte e descrizione dettagliata) è stato contrassegnato con una segnatura provvisoria, sigillato e riposto in una scaffalatura metallica nello stesso appartamento al piano seminterrato. A conclusione dell’attività di tirocinio (20 marzo 2019) erano stati riordinati 57 fascicoli corrispondenti, approssimativamente, al 25% della documentazione relativa all’attività progettuale di Giuseppe Zander.
Nei mesi successivi, rimanendo in contatto con la Soprintendenza archivistica del Lazio, il lavoro sulla serie Progetti è stato portato avanti dalla prof.ssa Caterina Carocci con la collaborazione degli architetti Luciano Antonino Scuderi e Chiara Frigeri fino all’inizio della pandemia Sars-Covid19 (febbraio 2020) che ha segnato una battuta di arresto nel riordino del complesso archivistico.
Dopo tale interruzione forzata, il lavoro è ripreso nel settembre 2021 con il fondamentale supporto della dott.ssa Maria Carmela De Marino che ha consentito di portare a termine il lavoro di schedatura e di definizione della struttura archivistica.
In particolare, la dott.ssa De Marino ha realizzato lo studio, la schedatura e l’ordinamento di tutta la documentazione conservata nell’appartamento al piano terra, relativa prevalentemente all’attività didattica e scientifica del soggetto produttore, mentre la prof.ssa Carocci ha portato a termine il riordino dei materiali relativi all’attività progettuale.
Una successiva attività di controllo e di revisione del lavoro svolto ha permesso di definire i collegamenti tra le serie e verificare per ciascuna il più appropriato modo di descrizione dei contenuti. Infine, è proceduto all’inserimento in Archimista, applicazione web open source utilizzata per gli archivi storici negli Archivi di Stato e nelle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche.
In tutte le fasi dell’operazione di riordino hanno dato un significativo supporto l’arch. Maria Olimpia Zander e il dott. Pietro Zander (figli di Giuseppe).

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Fonti

  • Luciani [et al.] 1997 = Giuseppe Zander architetto : note e disegni dall'archivio privato, F.lli Palombi, 1997
  • Annuario 1944-1945 = Annuario dell’Università di Roma “La Sapienza”, anno accademico 1944-1945
  • Muñoz 1953 = Muñoz Antonio, La nuova chiesa di San Leone Magno sulla via Prenestina
  • Frigeri 2017 = Frigeri Chiara, Giuseppe Zander, dottrina e operatività nello studio e nel restauro. Tesi di dottorato in Storia, disegno e restauro dell’architettura, Sapienza Università di Roma, 2017
  • Carocci 2019 = Carocci Caterina F., Terracina nelle carte di Giuseppe Zander
  • Docci 2001 = Docci Marina, Giuseppe Zander. Nel restauro, oltre il restauro, in V. Franchetti Pardo (a cura di), _La Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” dalle origini al Duemila. Discipline, docenti, studenti, pp. 203-208, Gangemi Editore, 2001
  • Carocci 2019 = Carocci Caterina F., Gustavo Giovannoni e Giuseppe Zander, un passaggio di testimone fra progetti e cantieri, in G. Bonaccorso, F. Moschini (a cura di), «Quaderni degli Atti dell’Accademia Nazionale di San Luca», n.s., Roma 2019, pp. 407-413
  • Franchetti Pardo 1991 = Franchetti Pardo Vittorio, Giuseppe Zander e la sua opera. Considerazioni sulla storia dell’Architettura
  • Galdieri 1990 = Galdieri Eugenio, Giuseppe Zander: Teramo, 7th May 1920 - Rome, 19th July 1990
  • Inventario parziale serie progetti, 2019 = Inventario parziale della serie progetti, coordinamento scientifico di Elisabetta Reale e Caterina Carocci, 2019

Compilatori

  • Schedatura: Maria Carmela De Marino (archivista) - Data intervento: 09 dicembre 2023
  • Schedatura: Caterina Carocci (architetto) - Data intervento: 09 dicembre 2023