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Archivio della Diocesi di Perugia

Archivio della Diocesi di Perugia (sec. XV - sec. XX)

45 unità archivistiche di primo livello collegate

Complesso Di Fondi

Consistenza archivistica: Il Complesso archivistico diocesano nella sua totalità consta di circa 1000 metri lineari, che com-prendono buste, registri e volumi da quantificare.

Le principali sezioni e serie dei fondi del Complesso archivistico diocesano non conoscono solu−zione di continuità dal XV secolo ad oggi. L’intervento di riordino e inventariazione è attualmente in corso.
Il fondo principale è quello della Cancelleria vescovile, di cui fa parte la serie delle visite pastora−li. Altre partizioni e serie si sono venute enucleando nel tempo in base all’organizzazione degli uf−fici della Curia. Nel corso del XIX secolo si è delineata una produzione della Segreteria vescovile, che ha dato luogo a carteggi particolarmente copiosi durante l’episcopato di Gioacchino Pecci (1846 − 1878).
I principali fondi aggregati al Complesso archivistico sono: archivio del Seminario vescovile (secc. XVI −XX); archivi parrocchiali (secc. XV − XX); archivi personali di vescovi e sacerdoti (secc. XVI − XX); archivi di associazioni laicali (secc. XVI − XX); archivio del Monte di Pietà (1473 − 1860); archivio del Monte Consolino (1595 − 1727); Archivio della Congregazione della Dottrina cristiana ([1733] − 1897).
Sono presenti anche un Fondo bibliografico, che raccoglie volumi di storia locale e di materia ete−rogenea a partire dal XVII secolo, e una raccolta di Periodici a stampa (secc. XIX − XX).

Storia archivistica:

(a cura di Isabella Farinelli)

Il nucleo principale dell’Archivio storico diocesano di Perugia coincide, di fatto, con l’Archivio della Cancelleria vescovile, al quale si sono aggregati, nei secoli, archivi provenienti da altri enti ecclesiastici del territorio diocesano, soprattutto parrocchie e confraternite.
Benché l’episcopato perugino risalga ai primi secoli dell’era cristiana, presumibilmente con una curia organizzatasi nei secoli sul modello di quella romana, la documentazione più antica della diocesi perugina risale al XV secolo. La maggioranza dei documenti della cancelleria vescovile è infatti posteriore all’incendio doloso del 1534, provocato da Ridolfo Baglioni e le sue truppe di fuorusciti, nel quale perirono il vicelegato Cinzio Filonardo e suo fratello, e il cancelliere Ventura. Di anteriore a quella data vi sono solo alcuni faldoni di documentazione miscellanea, presumibil-mente conservata in altra sede e poi confluita nell’Archivio.
Uno dei primi a definire l’assetto dei fondi diocesani fu Francesco Riccardi, notaio della cancelle-ria vescovile nel XVII secolo e autore di un manoscritto in sei volumi che elenca e descrive chiese e luoghi pii della città e del territorio, rione per rione.
Tra fine Settecento e primi Ottocento, il notaio della diocesi Serafino Silvestrini riordinò a sua volta il nucleo dell’archivio storico e, nel 1826, suo figlio Lorenzo classificò, secondo l’ordine degli scaffali, i documenti episcopali, realizzando anche un titolario per la segreteria il cui primo volume si intitola: “Registro generale della segreteria vescovile sotto l’episcopato di Sua Eccel-lenza Reverendissima monsignor Arcivescovo Gioacchino Pecci dal 1° febbraio 1846 al 31 di-cembre 1847”. Egli fu l’autore di una “Statistica della Chiesa perugina” (1846), in cui è descritta la compagine della chiesa diocesana e gli uffici della curia vescovile.
Altri rilevanti lavori di studio e descrizione delle carte episcopali sono di Eugène Sol, “Les archi-ves épiscopales de Pérouse” (1903), e di Giuseppe Mazzatinti, in “Gli archivi della Storia d’Italia” (1897-98).
Don Arturo Gabrijelcic, responsabile dell’archivio storico diocesano dal 1982 al 1993, intraprese una significativa opera di recupero e riordinamento dell’archivio, seguendo il metodo storico; inoltre ha dotato i locali dell’archivio di scaffalature idonee e di strumentazioni adeguata per la sala studio, rendendo l’Archivio episcopale fruibile al pubblico. Egli non poté portare a compi-mento l’inventario dell’Archivio a causa della sua improvvisa scomparsa, ma la diocesi ha conti-nuato la sua opera grazie alle carte e agli appunti da lui lasciati.
Nel 1997 l’archivio diocesano è stato trasferito dall’antica sede, nel Palazzo vescovile di Piazza IV Novembre, alla nuova sede presso la chiesa di San Severo in Porta Sole.

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Compilatori

  • Inserimento dati: Chiara Franzoni (archivista) - Data intervento: 27 settembre 2021