Archivio del Comune di Montottone - Sezione preunitaria (1523 - 1860)
301 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Metri lineari: 21.0
Consistenza archivistica: pergg. 3, voll. 70, regg. 43, bb. 70, fascc. 110, filza 1, c. 1, mazzo 1, pacchi 2
Il fondo si articola in tre partizioni: Antico regime (1523−1809, pergg. 2, voll. 67, bb. 22, fascc. 3); Regno d'Italia napoleonico (1808−1815, regg. 11, bb. 11, facc. 24, filza 1, c. 1); Seconda Restaurazione (1815−1860, perg. 1, voll. 3, regg. 32, bb. 37, fascc. 83, mazzo 1, pacchi 2).
Storia archivistica:
Il presente inventario rappresenta la fase conclusiva di un processo di analisi e schedatura, di riordino e ricondizionamento e di descrizione della documentazione prodotta, ricevuta e conservata dal Comune di Montottone (Fermo), afferente alla sezione preunitaria dell’archivio storico, ovvero ad affari databili fino al 1860.
Tale lavoro è stato finanziato dalla Direzione generale archivi – Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, esercizio finanziario 2021.
La sezione preunitaria dell’archivio comunale di Montottone conserva documentazione a partire dalla prima metà del sec. XVI e ha un’estensione di circa 21 ml. Ad eccezione dei volumi e dei registri, dell’originario ordinamento e condizionamento della documentazione si ha traccia nelle poche buste conservatesi – 5 in tutto – che raccolgono atti afferenti alle finanze del Comune, in particolare ruoli delle tasse e delle imposte e conti di cassa del periodo della Seconda restaurazione; per il resto, tutti gli atti, ad eccezione dei succitati volumi , sono stati ricondizionati in moderne buste, in occasione di un lavoro di riordino realizzato nel corso 2003, di cui si parlerà più avanti.
Negli anni tra il 1850 e il 1872 ca. fu costituita una raccolta di documenti storici (prima metà del sec. XVI – terzo quarto del sec. XIX), rilegati in undici volumi, ad opera del dott. Achille Marini, nato a Fermo, per circa vent’anni medico condotto a Montottone – storiografo per passione, autore di una monografia sulla storia di Montottone, edita nel 1863 1 – con la collaborazione di Ignazio Lucangeli, consigliere anziano e priore di Montottone durante la Repubblica romana del 1849, e Luigi Tacchini, consigliere comunale, estrapolando e copiando documenti dall’archivio comunale e da altri archivi locali 2. I suddetti volumi raccolgono – senza un ordine cronologico – atti consiliari, lettere dei superiori, suppliche, memorie relative alle varie cause con la città di Fermo, regolamenti comunali, atti notarili, carteggio, atti contabili, bandi ed editti, brevi opuscoli di storia locale – tra cui una copia della monografia del Marini su Montottone – e diverse memorie di storia locale. In quasi tutti i volumi, tranne il settimo e il decimo, è presente un frontespizio manoscritto, datato e firmato dal Marini, in alcuni è presente un incipit in cui il Marini stesso descrive i motivi che l’hanno indotto alla costituzione della raccolta: “Fu tale e tanta la incuranza delle memorie, e documenti patrii nella Comunità che volendo alcuna volta riscontrare qualche antica notizia, o per decoro della Patria o per sostenerne i diritti, non fu possibile alcuna cosa rinvenire perché oltre l’ingiurie dell’edace tempo, univasi la turpe vandalica ignoranza degli uomini, che tutto a perdizione alla malora lasciavano. Al vigile Magistrato di M[ont]e Ottone però, che la pubblica cosa reggeva negli anni 1849-50, quantunque vorticosa e difficile per isconvolgimenti politici non tralasciavano di arrecare giovamento e decoro alla patria facendo raccogliere per noi, in due volumi, i documenti, memorie, notizie ecc. che volanti e confuse si giacevano fra mille, e mille inutili cartacce le quali incombrano una larga camera del Municipale Palazio. In frattanto presi noi dall’amor del luogo e di questo genere di studi, e posta da [?] ogni maligna difficoltà di qualche tricuspide lingua, di buon grado ci accingemmo all’opera, la quale speriamo sicurissimamente, che molto sarà per giovare a quel tale, che a scriver si porrà le memorie di si antica Terra e forse per le sue gesta la più illustre del contado Fermano. Accolga ogni montottonese questa debole fatica e sia sempre memore del nostro buon volere. Montottone 20 ottobre 1850” 3. Solo nel quinto volume è presente un indice parziale della documentazione contenuta; diversi documenti raccolti, o serie di documenti, secondo le intenzioni del Marini, sono introdotte, o seguite, da note storiche, contengono commenti e sottolineature, su alcuni è indicato anche se trattasi di copie o originali.
Nel 1970 la parte prenapoleonica del fondo comunale fu descritta in un inventario sommario dalla Soprintendenza archivistica per le Marche, a cura di Bandino Giacomo Zenobi.
Nel 1997 il Comune inoltrò alla Regione Marche una richiesta di finanziamento per il recupero dell’archivio storico; dal progetto allegato si apprende che l’archivio era depositato negli scantinati del palazzo municipale, in disordine per lo scompaginamento totale del fondo che si presentava come una montagna di documenti accatastati per terra.
Successivamente, nel 2003, l’Amministrazione comunale affidava all’archivista Alessandra Pesaresi il lavoro di riordino e inventariazione dell’archivio storico comunale, in particolar modo della documentazione preunitaria prodotta dal Comune e del carteggio amministrativo postunitario fino al 1899 ca.; di tale intervento non risultano essere pervenute relazioni né alcun inventario eventualmente prodotto, ma solo un elenco sommario delle serie archivistiche individuate.
Nel corso del presente lavoro di riordino si è potuto constatare come il suddetto intervento del 2003 non avesse seguito stringenti criteri archivistici. La documentazione interessata fu collocata, all’interno di armadi metallici, nella vecchia sala della Giunta, appositamente adibita a deposito dell’archivio storico, sita al secondo piano del palazzo municipale, per la maggior parte, come ricordato, ricondizionata in moderne buste. Questa documentazione era prima conservata nel deposito sito al piano seminterrato del palazzo municipale, dove è attualmente collocata tutta la documentazione postunitaria prodotta e ricevuta dal Comune, insieme a quella di numerosi fondi aggregati; è da qui che ha preso avvio la prima fase del presente intervento, con un rilievo puntuale di tutta la documentazione presente, per la quale è stato prodotto un elenco di consistenza e topografico. Questo rilievo ha consentito il recupero della restante documentazione afferente alla sezione preunitaria, sfuggita evidentemente al lavoro di riordino del 2003, in particolare trattasi di un volume dei Consigli (1842-1849), di un catasto (1753), di alcune buste di carteggio amministrativo (1850-1860 ca.), di tabelle preventive, conti di cassa, ruoli delle imposte, mandati di pagamento e conti consuntivi conservati in buste originali (1818-1860 ca.).
Si è proseguito poi con il riordino della parte preunitaria dell’archivio del Comune di Montottone; questo ha avuto inizio con il censimento delle carte che ha consentito di avere una prima visione sommaria della documentazione conservata nell’archivio. La documentazione presa in esame copre un arco temporale che va dal 1523 al 1860 – con pochi atti, in particolare mappe e piante di edifici e strade del comune di Montottone, dalla data non rilevabile e attribuita alla fine del sec. XIX – ed ha un’estensione di circa 21 metri lineari.
A partire da questo censimento si è individuata la partizione temporale della documentazione in:
- Antico regime (1523-1809, pergg. 2, voll. 67, bb. 22, fascc. 3);
- Regno d’Italia napoleonico (1808-1815, regg. 11, bb. 11, facc. 24, filza 1, c. 1);
- Seconda restaurazione (1815-1860, perg. 1, voll. 3, regg. 32, bb. 37, fascc. 83, mazzo 1, pacchi 2).
Portato a termine il censimento della documentazione, si è proceduto alla sua schedatura analitica, operazione che ha consentito di riconoscere le serie documentali e di ricondurre ad esse le carte descritte, ricostruendo così la struttura dell’archivio come pensata dal suo soggetto produttore.
Contestualmente alla fase di riordino e descrizione delle carte si è proceduto al loro ricondizionamento, alla segnatura, alla messa a scaffale e alla redazione di un elenco topografico.
Nella redazione dell’inventario, come da prassi, sono state compilate la presente nota introduttiva al lavoro di riordino e inventariazione e sulla storia dell’archivio, una nota sulle vicende storico-istituzionali del soggetto produttore e i relativi profili istituzionali, una nota sulle avvertenze per la consultazione dell’inventario, oltre a descrizioni dettagliata del contenuto della documentazione pertinente ad ogni livello del fondo: partizioni, sezioni e serie archivistiche. Sono stati inoltre regestati i tre diplomi pergamenacei conservati nell’archivio.
I riferimenti principali per il lavoro realizzato sono stati gli standard internazionali ISAD (G) 4 e ISAAR (CPF) 5, tenendo conto delle regole italiane NIERA 6.
Il software utilizzato per la schedatura, l’ordinamento e la descrizione archivistica è l’applicazione open source Archimista nella versione 3.0.
Per una più dettagliata descrizione del fondo, partizioni, sezioni e serie si rimanda alle rispettive introduzioni.
1 A. MARINI, Storia della terra di Montottone nelle Marche, Fermo, dalla tipografia di E. Paccasassi, 1863.
2 L’undicesimo volume è l’unico che raccoglie un testo a stampa relativo al processo della Comunità di Rapagnano contro la città di Fermo, edito nel 1772.
3 Documenti storici di Montottone raccolti dal Dr. Achille Marini e Ignazio Lucangeli nel MDCCCL volume primo, prima metà del sec. XVI1-1850, Archivio storico del Comune di Montottone, Antico regime, Raccolta di documenti storici di Montottone, segnatura AR-RD-01.
4 ISAAD (G) – General International standard archival description.
5 ISAAR – International standard archival autority records for corporate bodies, persons and families
6 Norme Italiane per l’Elaborazione dei Record d’Autorità archivistici di enti, persone, famiglie.
Nota dell'archivista:
Avvertenze per la consultazione
L’inventario è gerarchicamente strutturato in fondo, partizioni, sezioni e serie.
Dopo la denominazione delle suddette partizioni, la scansione cronologica complessiva e i dati quantitativi totali in ordine alla consistenza delle unità archivistiche e all’estensione in metri lineari, si trova un’introduzione generale che presenta una descrizione dettagliata del contenuto della documentazione pertinente ad ogni livello, fornisce notizie relative alla tipologia degli atti, ai termini generali di questi, alle parti che hanno prodotto o ricevuto la documentazione e, eventualmente, altre informazioni.
A livello di serie lo strumento descrive ogni unità archivistica attraverso una scheda costituita da vari campi:
- Numero progressivo dell’unità all’interno del fondo.
- Titolo dell’unità: indica la denominazione dell’unità descritta secondo due modalità:
a) tra apici (es. “Libro de Consigli di Monte Ottone”) quando il titolo è desunto direttamente dal pezzo oppure da segnature precedenti all’attuale riordino;
b) in tondo quando il titolo non deriva da segnature archivistiche, né da intestazioni o altri elementi posti sul pezzo ma viene desunto dall’esame del contenuto documentario, e quindi assegnato dall’archivista, in particolare in caso di ricondizionamento della documentazione.
- Estremi cronologici espressi in anni, o in frazioni di secolo quando non facilmente rilevabili: data iniziale e finale dell’unità descritta, tranne per i diplomi o altri particolari documenti in cui è indicata la data nella forma anno, mese, giorno; quando la data compare fra parentesi quadre è attribuita, quando comare un punto interrogativo è incerta.
- Consistenza fisica: indicazione della tipologia del pezzo (volume, registro, busta, fascicolo, filza, pacco, ecc.) e delle eventuali sotto unità.
- Contenuto: in forma più approfondita per alcune unità, ritenute di maggiore interesse, o poiché dal cappello alle serie non si evince chiaramente il contenuto specifico delle singole unità. Per i volumi e i registri sono indicate il numero di carte, se cartulato, se mutili, il tipo di legatura, le dimensioni in centimetri nella forma altezza x larghezza x spessore, ed eventualmente lo stato di conservazione, quando questo risulta non buono. Si rammenta che per i diplomi sono stati redatti dei regesti.
- Segnatura: numerazione inserita in fase di riordino, presente sul pezzo ai fini della sua identificazione e individuazione, in forma aperta, ovvero il cui conteggio ricomincia da 1 per ogni serie; la segnatura indica in forma contratta la partizione (AR per Antico regime, RIP per Regno d’Italia napoleonico, SR per Seconda restaurazione), la serie (D per diplomatico, CA per carteggio, P per protocolli della corrispondenza, ecc.) e infine, il numero progressivo del pezzo all’interno della serie (quando davanti alle unità compare lo zero vuol dire che quella serie comprende dieci o più unità).
La segnatura è espressa, come da esempio, nelle seguenti forme:
AR-D-1 sta per il primo pezzo della serie Diplomatico della partizione Antico regime;
RIN-LC-2 sta per il secondo pezzo della serie Liste di coscrizione della partizione Regno d’Italia napoleonico;
SR-T-09 sta per il nono pezzo della serie Tabelle preventive della partizione Seconda restaurazione.
Legenda delle abbreviazioni
Le schede presentano, soprattutto per quanto riguarda il campo della consistenza fisica, diverse abbreviazioni di seguito sciolte e in ordine alfabetico:
ant.: anteriore
b., bb.: busta, -e
c., cc.: carta, -e
ca.: circa
fasc., fascc.: fascicolo, -i
num.: numerato
p., pp.: pagina, -e
perg., pergg.: pergamena, -e
post.: posteriore
reg., regg.: registro, -i
s.d.: senza data
sec., secc.: secolo, -i
vol., voll.: volume, -i.
Condizione di accesso:
accessibile previa autorizzazione
Note alla condizione di accesso:
A richiesta, rivolgendosi ai responsabili dell’ente.
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Comune di Montottone 1523 -
Progetti
Compilatori
- Prima redazione: Marco Di Marco - Data intervento: 21 novembre 2021
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/fonds/30456