Congregazione delle Scuole di Carità – Istituto Cavanis di Venezia (1529 - 2008)
320 unità archivistiche di primo livello collegateComplesso Di Fondi
Altre denominazioni:
- Istituto Cavanis (O) | Annotazioni:
Consistenza archivistica: regg. 284, voll. 38, bb. 225, filze 24, fascc. 430, docc. 5
Contenuto e storia archivistica
ll complesso archivistico della Congregazione delle Scuole di Carità − Istituto Cavanis si conserva in un ampio armadio ligneo in una stanza adibita al deposito di materiale di pregio, al primo piano di Palazzo Da Mosto − la sede delle Scuole di Carità di Venezia − e comprende: l'Archivio dei padri fondatori, i fondi della Congregazione mariana in Parrocchia di Sant'Agnese di Venezia, della Curia generalizia della Congregazione delle Scuole di Carità, delle Scuole di Carità di Venezia; delle Scuole di Carità per le donzelle; dell'Associazione ex Allievi delle Scuole di Carità di Venezia; delle Scuole di Carità di Lendinara e Possagno; della Società dei Figli di Maria di Lendinara; delle Scuole di Carità di Pieve di Soligo, di Conselve, di Porcari, di Santo Stefano di Camastra, di Vicopelago, di Sant'Alessio e di Levico; delle Figlie del Santo Nome; dell'Istituto Dolomiti di Borca; dell'Istituto della Santissima Assunta di Roma; del Pensionato Paganuzzi e del circolo giovanile San Giuseppe Calasanzio. Il complesso comprende infine una sezione di archivi propri dei confratelli defunti.
Fin dalle origini delle Scuole di Carità, opera fondata dai sacerdoti Anton'Angelo Cavanis e dal fratello Marcantonio, la cura dell'archivio spettava a quest'ultimo che, sfruttando le competenze burocratiche acquisite durante il suo servizio negli uffici della Repubblica marciana, ordinò i documenti in buste ancora chiaramente riconoscibili, munite di intitolazione di sua mano. Nelle carte ritroviamo infatti alcune note archivistiche di padre Marcantonio, ad esempio: «Copia del surriferito avviso a stampa trovasi in archivio nella busta intitolata: Suppliche, decreti e lettere alla fine dell'anno 1840» (cfr. Archivio dei padri fondatori, Autografi padre Marcantonio Cavanis_, b. 2, fasc. 12).
Nella biografia sui fondatori edita nel 1925 − in concomitanza alla decisione del preposito Augusto Tormene di spingere la Curia patriarcale di Venezia a riavviare il processo canonico di beatificazione dei fondatori fermo da anni − l'autore padre Francesco Saverio Zanon ne riporta il suo elogio: «Marcantonio Cavanis con una esattezza che io credo provvidenziale conservò ogni documento, trascrisse ogni minuta, mantenne intatta tutta la corrispondenza e le lettere sue e del fratello che contengono buona parte della storia dell'Istituto e tutto ordinato, anno per anno, in modo da facilitare di molto le ricerche delle quali dovevo occuparmi […]. Non basta: la fedeltà minuziosa del segretario all'Opera [padre Marcantonio] nel conservare tutte le minute di ogni supplica, di ogni lettera spedita, mi indussero ben presto nella convinzione che di ogni scritto, anche di piccola importanza, relativo all'Istituto si trova certamente copia nell'archivio». Dalle segnature archivistiche riportate da padre Zanon nelle note al testo si evince l'esistenza di un archivio (Archivio di Congregazione_) diviso fin dai primi tempi in partizioni (Documenti riguardanti la vita dei fondatori, Congregazione Mariana, Istituto femminile, Cose di Lendinara, Archivio della casa di Possagno e gli atti della Curia generalizia suddivisi per anno) e implementato dai prepositi successivi ai fondatori, in particolare da padre Sebastiano Casara. Tuttavia ad una prima visione dell'archivio, per il secolo XIX e gli inizi del XX, si riscontra una certa commistione delle carte del governo della Congregazione religiosa (Curia generalizia) con quelle delle direzioni delle Scuole di Carità di Venezia e dell'omologo rivolto alle fanciulle; probabilmente gestiti attraverso un'unica amministrazione da parte dei responsabili e in conseguenza dell'ubicazione a Palazzo Da Mosto sia della Curia generalizia sia delle Scuole di Carità.
Padre Zanon si dedicò anche alla tenuta dell'archivio corrente di allora: dal 1925 fino alla fine degli anni Quaranta lo condizionò in buste intestate: Archivum Congregationis Scholarum Charitatis Venetiarum_, ancora esistenti.
La struttura della parte più antica del complesso, in particolare l'_Archivio dei padri fondatori, il fondo della Congregazione mariana e la prima parte della Curia generalizia, cambiò anni dopo in due momenti: un primo rimaneggiamento di carte avvenne probabilmente durante la ripresa del processo canonico dei fondatori presso la Sezione Storica della Congregazione dei Riti a Roma (dal 17 aprile 1935), il secondo − dopo una pausa del processo durata decenni − a partire dalla designazione di padre Aldo Servini a postulatore il 2 ottobre 1970.
Il primo rimaneggiamento è attestato da padre Servini, come si evince nella Positio a p. 156: «Il merito dell'ordine generale va attribuito specialmente a Marco: fu sua infatti durante […] tutta vita la cura dell'archivio […]. Si conservano ancora varie buste di sua mano. Purtroppo per varie cause l'ordine primitivo è andato perduto».
Il secondo dipese dallo stesso padre Servini che portò da Venezia a Roma le carte più antiche del complesso (da non escludere il trasporto a Roma di alcuni documenti già negli anni Trenta) costituendo il fondo denominato nel presente inventario Archivio dei padri fondatori.
In entrambi i momenti le carte furono estratte dalla loro collocazione originaria − con la conseguente rottura dei vincoli archivistici − per essere riordinate prevalentemente secondo il criterio dell'autografia, considerato imprescindibile per l'analisi delle vite dei fondatori. Il lavoro dei diversi postulatori che si sono succeduti si basava fondamentalmente sullo spoglio sistematico degli scritti personali dei fondatori, della loro famiglia e di quelli da loro redatti in qualità di rappresentati legali dell'opera (procedura chiaramente espressa nella Positio_, a p. XV: «Logicamente il primo compito fu quello di raccogliere la ricca documentazione giacente nell'archivio generale dell'Istituto, a Venezia, comprendente due grandi fonti: scritti dei Servi di Dio, scritti su di loro e sulla loro opera»).
Le carte più antiche non inserite da padre Servini nell'_Archivio dei padri fondatori si conservano nelle prime buste del fondo Curia generalizia.
La documentazione portata a Roma ritornò a Venezia successivamente, prima della pubblicazione della Positio (1979).
L'archivio originario della Congregazione mariana confluì quasi completamente nell'Archivio dei padri fondatori e nel fondo Curia generalizia_.
L'_Archivio dei padri fondatori comprende anche l'antico archivio di famiglia. Si è ritenuto opportuno aggregare anche l'archivio di padre Sebastiano Casara per la commistione tra documentazione privata e pubblica, in qualità di preposito della Congregazione e perché, pur non essendo un membro della famiglia Cavanis, può essere a buon diritto considerato un rifondatore della Congregazione.
Gli altri fondi del complesso furono parzialmente oggetto di rimaneggiamenti nel corso del processo canonico. Alcune carte furono condizionate in buste color verde negli anni Settanta da padre Servini, altre sono state ritrovate allocate su scaffali diversi all'inizio del presente lavoro.
La sezione Archivi propri dei confratelli deriva dalla prassi di conservare gli archivi dei sacerdoti defunti: dopo la morte di ogni confratello, il preposito della Congregazione delle Scuole di Carità provvede a raccoglierne l'archivio personale e riporlo in coda al complesso, dopo un'operazione di scarto delle carte ritenute meno rilevanti.
L'ordinamento del presente inventario rispetta e asseconda la struttura dell'archivio delineata nel corso del Novecento, perché si è ritenuto inopportuno e puramente arbitrario il tentativo di ripristino dell'ordinamento anteriore ai rimaneggiamenti novecenteschi sopra descritti. Si è quindi rispettata l'attuale configurazione dell'intero complesso, a parte qualche intervento di riordino fisico di materiale appartenente a uno stesso fondo, ma ritrovato allocato in scaffali diversi dell'armadio, come già indicato.
Contestualmente al trasferimento da Venezia a Roma della Curia Generalizia della Congregazione delle Scuole di Carità nel 1996, il relativo archivio corrente e gli atti dei capitoli generali sono stati portati nella nuova sede.
Negli ultimi anni il complesso archivistico è affidato alle cure di padre Giuseppe Leonardi che, con dedizione e competenza, lo valorizza con contributi sulla storia dell'opera di carità fondata dai fratelli Cavanis.
Fonti e bibliografia
AICV, Archivio dei Fondatori, Autografi padre Marcantonio Cavanis, b. 2, fasc. 12;
Venetiarum beatificationis et canonizationis servorum Dei Antonii Angeli et Marci Antonii Cavanis fratrum sacerdotum fundatorum Congregationis Clericorum saecularium a Scholis Charitatis vulgo Instituti Cavanis, Positio super introductione causae et virtutibus ex officio concinnata_, Romae 1979 (_Sacra Congregatio pro causis sanctorum officium historicum. 78), pp. XV, 156;
F. S. Zanon, I Servi di Dio padre Anton'Angelo e padre Marcantonio conti Cavanis. Storia documentata della loro vita, I, Venezia 1925, pp. VII−VIII, 201.
Lingua della documentazione:
- ita
Condizione di accesso:
accessibile previa autorizzazione
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Congregazione delle Scuole di Carità - Istituto Cavanis 1838 luglio 16 -
Compilatori
- Prima redazione: Davide Trivellato (archivistica) - Data intervento: 17 settembre 2015
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/fonds/26684