|||
Antonino Giuffrè

Antonino Giuffrè (1958 - 1997)

409 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Metri lineari: 12.0

Consistenza archivistica: 409 unità archivistiche contenute in 87 bb.

Il fondo raccoglie le carte professionali dell'ingegnere Antonino Giuffrè. Il lavoro di descrizione e riordinamento ha messo in luce nove serie documentarie che ripercorrono le attività e i principali interessi di studio del professore Giuffrè; esse documentano lo sviluppo delle sue ricerche in ambito teorico e divulgativo con la pubblicazione di monografie, saggi e articoli e con la partecipazione a convegni, conferenze e seminari, l'attività didattica e la carriera universitaria condotta negli atenei di Roma Università di Roma “La Sapienza”, Terza Università di Roma, e de L'Aquila, l'attività professionale con le carte relative agli incarichi di consulenza e progettazione.
La serie didattica e la carriera universitaria è articolata a sua volta in sei sottoserie.
Le unità archivistiche individuate e descritte sono 409.

Storia archivistica:

L’archivio proviene dallo studio del prof. Antonino Giuffrè, ubicato in sedi diverse nel corso degli anni ‘90, in via Cavalier d’Arpino fino al 1991, in via Pietro Cossa in Roma fino al 1994, e infine in vicolo delle Grotte a Roma fino alla fine del 1998 quando è stato trasferito nella cantina della casa di abitazione della famiglia in Lungotevere dei Mellini 24.
In occasione del trasferimento dallo studio del prof. Giuffrè presso la casa di famiglia, nei primi mesi del 1999, allo scopo di documentare lo stato dei materiali, sono stati annotati sommariamente su alcune schede cartacee i contenuti dei pezzi, ai quali è stata attribuita una numerazione provvisoria. La documentazione è stata quindi collocata sulle librerie poste nella cantina dell’abitazione.
In data 17 maggio 2000 l’archivio è stato dichiarato di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio.
Nell’autunno del 2015 l’archivio è stato spostato nello studio privato dell’ing. Giuffrè all’interno dell’appartamento familiare, sito al terzo piano dello stesso edificio. Grazie al finanziamento elargito nel 2016 dalla Soprintendenza archivistica è stato possibile avviare il riordinamento dell’archivio “Antonino Giuffrè”. L’incarico dei lavori archivistici è stato affidato dalle figlie dell’ing. Giuffrè, eredi e proprietarie del patrimonio documentario del padre, con il coordinamento della Soprintendenza, all’archivista dott.ssa Antonia D’Antoni. I lavori di descrizione e riordinamento sono stati condotti dall’archivista insieme all’arch. Caterina F. Carocci, allieva e collaboratrice dell’ing. Antonino Giuffrè, e dall’arch. Luciano Scuderi.
Nel mese di maggio 2017, l’archivio, già riordinato, è stato trasferito nuovamente dalla famiglia nella casa di abitazione di Maria Teresa Giuffrè in via Oreste Regnoli, 12, Roma.
La famiglia ha deciso di avviare la procedura di donazione del fondo all’Archivio centrale dello Stato.

Nota dell'archivista:

Stato di fatto prima dell’intervento archivistico
Prima dell’intervento archivistico l’archivio “Antonino Giuffrè” era formato da 60 buste/faldoni, 200 fascicoli sciolti e 9 metri lineari tra carte sciolte, raccoglitori e opuscoli.
Nel corso della precedente schedatura sommaria, realizzata nel 1999 da alcuni collaboratori dello studio, gli architetti Caterina Carocci e Valentina Jappelli, e dalle figlie Maria Teresa e Paola Giuffrè, i pezzi sono stati contrassegnati da un numero corrispondente alla scheda descrittiva.

Fasi del lavoro d’archivio: revisione delle schede sommarie e nuova schedatura archivistica
La fase iniziale del lavoro ha riguardato il controllo di quelle schede. Per agevolare e velocizzarne la revisione è stata predisposta una tabella di rilevazione informatica dei dati in esse contenuti. Per ogni pezzo schedato sono stati individuati l’ambito di attività, la serie e la eventuale sottoserie di appartenenza. Con l’ausilio degli strumenti informatici è stato possibile filtrare e raggruppare i pezzi appartenenti ad una stessa serie o sottoserie, questo ha facilitato le operazioni di recupero fisico e controllo sistematico dei documenti che sono stati sottoposti per la prima volta ad una schedatura di tipo archivistico. La descrizione del complesso archivistico è stata svolta seguendo le aree previste dagli standard archivistici ISAD, con l’ausilio di Archimista 2.2, applicazione open source per la descrizione archivistica, promossa dalla Regione Lombardia, dal Ministero per i beni culturali e dal Politecnico di Milano.

Criteri di riordinamento
Nel corso della schedatura archivistica si è osservato che le carte dell’archivio Antonino Giuffrè non avevano una vera e propria organizzazione stabilita dal soggetto produttore, che le unità di conservazione frequentemente raccoglievano carte appartenenti a unità archivistiche diverse, infine che i documenti relativi ad una stessa unità archivistica spesso si trovavano conservati in disordine all’interno di faldoni diversi o tenuti insieme da un elastico o all’interno di fascicoli sciolti. Ciascuna unità archivistica individuata è stata identificata da una segnatura provvisoria e inserita all’interno delle aggregazioni logiche di appartenenza.
Completata la schedatura è stato possibile individuare e ricostituire le unità archivistiche, nonché ricondurle ai livelli più alti della struttura d’archivio. Si è potuto quindi costruire una prima struttura archivistica, che è andata via via aggiornandosi con il procedere dei lavori di descrizione fino alla sua impostazione definitiva.
Parallelamente ai lavori di analisi, descrizione e ricostituzione delle unità archivistiche le unità documentarie sono state ordinate cronologicamente all’interno delle unità di conservazione, dal fascicolo alla busta/faldone. Si è proceduto quindi al riordinamento cronologico delle unità archivistiche all’interno delle serie e delle sottoserie, dapprima in modo virtuale, grazie al programma informatico utilizzato, poi fisicamente, attribuendo inoltre ad ogni unità la segnatura definitiva. In assenza di originari ordinamenti e/o precedenti riordinamenti si è ritenuto necessario procedere ad una classificazione secondo criteri originali. L’aggregazione dei documenti in serie e la loro organizzazione all’interno del fondo ha inteso nella fattispecie preservare il naturale avvicendarsi delle attività svolte dal soggetto produttore, pertanto la struttura creata ha portato alla luce un archivio che ripercorre gli interessi culturali e professionali di Antonino Giuffrè.
L’intervento archivistico ha quindi restituito una documentazione organizzata in nove serie, la prima è l’unica ad essere articolata in sottoserie:
serie 1. Didattica e carriera universitaria
sottoserie 1.1 Documentazione amministrativa
sottoserie 1.2 Materiale didattico
sottoserie 1.3 Commissioni normative
sottoserie 1.4 Progetti di ricerca
sottoserie 1.5 Attività correlate alla ricerca
sottoserie 1.6 Tesi
serie 2. Pubblicazioni
serie 3. Materiali di studio
serie 4. Progetti
serie 5. Convegni e seminari
serie 6. Quaderni di studio
serie 7. Consulenze e perizie
serie 8. Corrispondenza
serie 9. Commissioni
Le unità archivistiche sono state ordinate cronologicamente all’interno delle serie e/o sottoserie.

Numerazione delle unità archivistiche e segnatura
Le unità archivistiche sono state numerate all’interno della serie e contrassegnate da una segnatura archivistica (identificativo dell’unità archivistica che ne indica la posizione all’interno dell’archivio e ne garantisce il reperimento) composta dall’acronimo del soggetto produttore, seguito dal numero sequenziale attribuito alla serie, dalla sua denominazione e dal numero anch’esso sequenziale dell’unità archivistica, es.: AG / 2. pubblicazioni 1.
Nel caso della serie 1. Didattica e carriera universitaria, articolata in sottoserie, la segnatura ha riportato oltre il numero attribuito alla serie quello attribuito alla sottoserie, seguito dalla sua denominazione, ed infine dal numero della unità archivistica, es.: AG / 1.1 documentazione amministrativa 1.

Inventariazione
Al termine delle operazioni di riordinamento è stato predisposto l’inventario, lo strumento di corredo principale per l’accesso alle informazioni contenute nel fondo archivistico. L’inventario delle unità archivistiche è stato preceduto dalla scheda del soggetto produttore (cenni biografici), dalla scheda del fondo e dalle schede relative ai livelli successivi (serie e sottoserie) implementate con le informazioni pertinenti al livello di descrizione, inoltre per ciascuna unità, sono stati riportati:

  • n. (numero progressivo del record)
  • titolo
  • estremi cronologici
  • contenuto
  • descrizione estrinseca
  • stato di conservazione
  • segnatura
  • documentazione collegata (eventuale documentazione collegata all’u.a. descritta presente all’interno dello stesso archivio)
  • unità di condizionamento
  • note bibliografiche (quando presenti)
  • voci d’indice (le voci d’indice sono state rilevate al fine di creare gli indici finali: Enti, Persone, Luoghi, Altro)

Nella denominazione (titolo) è stato indicato il titolo originale dell’unità archivistica e, in mancanza di esso, quello attribuito in fase di ordinamento, distinguendolo dall’originale con l’uso di parentesi quadre. Lo stesso criterio di distinzione vale per alcune datazioni attribuite.
Infine sono stati redatti gli indici onomastici e toponomastici: enti, persone, famiglie, luoghi, altro (ditte, imprese, società etc.).

Condizionamento, etichettatura e ricollocazione fisica
Le unità archivistiche ricostituite sono state ricondizionate all’interno di nuovi fascicoli e/o raccoglitori ad anelli, come nel caso delle diapositive, e a loro volta sono stati conservati all’interno di nuove buste contenitore. Per ciascun fascicolo e/o raccoglitore di cui si compone l’unità archivistica è stata predisposta ed applicata un’etichetta sulla quale sono stati riportati: denominazione del fondo, numero e denominazione della serie, numero e denominazione sottoserie (dove presente), titolo dell’unità archivistica, estremi cronologici, segnatura archivistica.

Per ciascuna busta contenitore è stata confezionata un’etichetta sulla quale sono stati riportati: denominazione del fondo, numero di corda della busta (numero sequenziale), denominazione della serie, denominazione della sottoserie (ove presente), numero dell’unità.

Alcune unità archivistiche particolarmente consistenti ed estese sono state conservate all’interno di più buste contenitore, di conseguenza sulle etichette accanto al numero dell’unità archivistica per ciascun è stato riportato un numero romano sequenziale per ciascun contenitore.

Le buste sono state collocate su scaffalature lignee ed occupano una superficie pari a 12 ml circa.

Lingua della documentazione:

  • ita
  • eng

Documentazione collegata:

Una ricognizione di altra documentazione relativa prodotta da Antonino Giuffrè conservata presso altri archivi non è mai stata fatta, tuttavia è presumibile che nel caso di alcune serie, come 1. Didattica e carriera universitaria, 4. Progetti, 7. Consulenze e perizie, 9. Commissioni, si conservi, presso gli archivi degli enti presso i quali ha svolto la sua attività professionale, documentazione dei progetti da lui svolti.

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Note alla condizione di accesso:

Il fondo è consultabile per il tramite della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio sab-laz@beniculturali.it e previo appuntamento da concordare inviando una e-mail al seguente indirizzo mar.giuffre@gmail.com

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori