Archivio storico del Comune di Civitella D'Agliano (1528 - 1871)
1.081 unità archivistiche di primo livello collegateArchivio
Consistenza archivistica: 1081 unità archivistiche
Civitella d'Agliano, centro situato sulla linea di confine tra Umbria e Lazio, sorge sopra un rilievo tufaceo, come era consuetudine nella strategia medioevale volta alla difesa dell'abitato da attacchi esterni, apparteneva al Patrimonio di San Pietro in Tuscia e alla giurisdizione della diocesi di Bagnoregio.
Le vicende storiche di Civitella e del suo castello risultano travagliate. La sua origine, presumibilmente, risale all’anno 1026 quando ai conti Monaldeschi di Bagnoregio vennero concessi dei privilegi sui territori circostanti denominati “Valle Teverina”, compresi appunto tra Bagnoregio e Orvieto. In un documento del 1322 si legge che i Monaldeschi erano i signori longobardi del castello e circa un secolo dopo, nel 1401, il castello di Civitella venne concesso in perpetuo a Corrado e Luca Monaldeschi della Cervara sia per la presenza nel territorio di opere edili appartenenti ai loro avi, come la rocca, sia per la politica filo ecclesiastica. Dopo poco i Monaldeschi persero il feudo di Civitella a causa della morte di Corrado che non aveva lasciato figli maschi (1451). Civitella tornò alla Camera Apostolica che l’affidò al Comune di Orvieto, lasciando alla famiglia Monaldeschi alcuni diritti che si prolungarono fino al XVI secolo grazie a matrimoni con i conti di Marsciano il cui stemma è presente nel portale di accesso al centro storico.
Nel 1461 papa Pio II con il collegio dei cardinali cedettero al Comune di Orvieto il castello di Civitella d’Agliano fino alla restituzione di un mutuo di 2500 fiorini (https://www.google.it/books/edition/Archivio_della_Societ%C3%A0_romana_di_storia/CSY4S1rBx1EC?hl=it&gbpv=1&dq=storia+civitella+d%27agliano&pg=RA2−PA69&printsec=frontcover). Nel 1517 Leone X rinnovò l'infeudazione di Civitella d'Agliano al Comune di Orvieto, concedendola a questi in "vicariato perpetuo" compresa la sua giurisdizione. Nel 1540 il Comune di Orvieto l’affidò in concessione al conte Pietro Giovanni dé Marsciano affinché la governasse a nome del Comune stesso. Nel 1554 venne nominato castellano e custode il conte Raniero dei conti di Marsciano che rimase in carica fino al 1563 quando Civitella divenne comune autonomo, seguendo le sorti dello Stato Pontificio fino al 1809. Il primo consiglio comunale si tenne nel 1564 (in archivio "Libro de Consigli" – registro 1).
Nel giro di pochi anni Civitella da piccolo castello divenne una realtà più complessa: i priori deliberarono di dotarla di chiesa, molino, macello, orologio, medico e scuole.
Durante l’occupazione napoleonica (1809) e le conseguenti divisioni territoriali del Patrimonio, Civitella fu lasciata libera di scegliere se far parte del Cantone di Bagnoregio o del Cantone di Orvieto: la scelta ricadde sul Cantone di Bagnoregio appartenente alla Sottoprefettura di Viterbo.
Nel 1820 a Civitella venne annesso il Comune di San Michele in Teverina, quando il conte Ermanno Montevecchio Benedetti rinunciò alla sua giurisdizione, poi nel 1827 torna Contea e successivamente Comune.
Nel 1849 anche a Civitella venne instaurata la Repubblica Romana ma già ad agosto il Governo Pontificio riprese i suoi poteri. Dopo l'occupazione napoleonica il Comune adottò lo stemma dell' "Agnus Dei" che è tutt'ora quello in uso.
Con il plebiscito del 1870 anche Civitella entrò a far del Regno d’Italia con la conseguente fine dello Stato Pontificio: alla votazione parteciparono 92 votanti, su 439 iscritti, e si ebbero solamente cinque voti contrari.
Nel 1927 il Comune di San Michele in Teverina venne soppresso, diventando una frazione di Civitella d’Agliano facente parte della neoistituita Provincia di Viterbo.
Nel 1946 gli abitanti di Civitella, come tutti gli italiani senza distinzione di genere e ceto, vennero chiamati a decidere democraticamente di scegliere quale forma istituzionale avrebbe dovuto avere l’Italia: monarchia o repubblica? A Civitella votarono 1.542 persone di cui 873 scelsero la repubblica come forma di stato.
Nello stesso anno, per le elezioni della Costituente, i cittadini scelsero con 464 voti il Partito socialista italiano.
Con il prossimo intervento sull’archivio si potranno fornire ulteriori informazioni.
Storia archivistica:
L’Archivio storico del Comune di Civitella d’Agliano conserva una parte notevole di documentazione relativa al periodo preunitario ed una parte ancor più cospicua relativa al periodo postunitario.
La presente introduzione riporta nella prima parte la descrizione presente in Siusa e in Rinasco mentre nella seconda parte l’introduzione è aggiornata secondo quanto rinvenuto con questo intervento.
Nell’introduzione archivistica del primo intervento sull’archivio, avvenuto negli anni ‘90 del Novecento, si descrive che “il materiale qui menzionato era depositato nell’antica Torre Monaldeschi (XIII secolo) fin quando non fu trasferito nei locali recentemente adibiti a sede culturale. Purtroppo, trattandosi per lo più di carte sciolte in pessimo stato di conservazione, parte del materiale è stato predisposto per lo scarto in quanto completamente distrutto o impossibile da recuperare. Per il riordino della documentazione è stato adottato il metodo storico mantenendo e ricostruendo, per quanto possibile, l’ordine delle serie così come furono predisposte dall’Ente che le produsse”. “Nella prima fase del riordino si è proceduto alla pulitura, alla selezione e all’analisi del materiale archivistico composto da carte sciolte qui si è riscontrato che parte di quelle relative al periodo preunitario rispondevano ad un Titolario allegato al presente inventario. Alcuni fascicoli, estrapolati integri, hanno contribuito a ricostruire l’ordine di sedimentazione stabilito dall’Ente: infatti risultavano raggruppate sotto l’indicazione di un unico titolo carte di vari anni, per cui si è ritenuto opportuno seguire lo stesso criterio con le carte sciolte”. “Continuando l’indagine sulla rimanente documentazione priva di titoli si è giunti, sempre grazie al ritrovamento di fascicoli integri, alla conclusione che detto materiale seguisse l’ordinamento che risulta da questo inventario”. “L’Archivio preunitario è arricchito da numerosi registri e volumi (Statuti, Consigli, Catasto, Depositaria, etc. etc.) che testimoniano il susseguirsi della storia di questa Comunità sin dagli inizi del suo essere”. “L’Archivio postunitario segue una storia diversa in quanto quasi tutta la documentazione corrisponde a categorie e classe di vari titolari, allegati al presente inventario, raggruppate per anno fino ai giorni nostri”. “L’Archivio storico di questo Comune si è arricchito di alcuni Archivi aggregati" in quanto la loro documentazione è stata prodotta da altri Enti. Detti archivi sono quello del comune di S. Michele in Teverina, dell’Esattoria Consortile, del Giudice Conciliatore e dell’Università Agraria. L’Archivio comunale di S. Michele in Teverina, annesso a Civitella d’Agliano nel 1928, è stato ordinato secondo i criteri già descritti. L’Esattoria Consortile di Civitella d’Agliano consta soltanto di ruoli. Per divisione in ordine alfabetico per località e, all’interno di questa, i ruoli sono stati raggruppati per anno come alcuni fascicoli integri ci hanno suggerito. L’Archivio del Giudice Conciliatore è formato da poche carte relative a cause e sentenze da noi divise per anno in quanto prive di un qualsiasi riferimento ad altro ordinamento. Per ciò che riguarda l’Università Agraria l’ordinamento ha seguito i criteri usati per gli archivi storici.”
In questa seconda parte viene descritto quanto è stato rinvenuto nell’intervento effettuato nel 2022 che riguarda esclusivamente la documentazione della sezione preunitaria ed esclusivamente afferente all’Archivio del Comune di Civitella d’Agliano.
Nello specifico l’Archivio preunitario è composto da documentazione che risale alla metà del XV secolo e giunge fino al 1870, anno della completa unificazione del Regno d’Italia ed è composto da 1081 unità archivistiche.
Dalla ricognizione effettuata prima dell’intervento risultava che buste e registri afferenti all’archivio storico preunitario e postunitario sono tutti collocati su scaffalatura senza però seguire un ordine cronologico né per serie archivistiche né per tipologia documentaria. Inoltre, l’individuazione del pezzo, che sia busta o registro, non era possibile in quanto la numerazione apposta durante l’ultimo intervento di riordino e inventariazione non è più leggibile a causa della scoloritura dell’inchiostro utilizzato, della perdita di alcune etichette provvisorie e per quelle rimaste la lettura risultava abbastanza difficoltosa.
Si evidenzia che non sono stati rinvenuti gli Statuti, i registri dei bossoli più alcuni fascicoli ma alla stessa maniera sono stati recuperati, invece, ulteriori fascicoli e registri non inventariati, come ad esempio i protocolli della corrispondenza e alcune carte sciolte che sono state inserite in opportuni fascicoli.
In particolare, le operazioni sulla documentazione hanno riguardato:
- verifica che la documentazione appartenesse al Comune di Civitella d’Agliano. Questo è stato necessario in quanto si è rilevato che la documentazione era mescolata con quella del Comune di San Michele in Teverina;
- apertura delle buste e individuazione della serie di appartenenza della documentazione facendo una comparazione con l’inventario esistente;
- riscontro tra inventario e documenti fascicolati dove è risultato che alcuni erano stati individuati come registri mentre in realtà sono dei fascicoli, che alcuni fascicoli erano condizionati in una sola busta mentre sono stati ritrovati conservati in più buste (es. la serie di bandi ed editti), che alcuni fascicoli non erano stati collocati nella serie corretta;
- verifica degli estremi cronologici e dove necessario sono stati corretti;
- nuova schedatura della documentazione rinvenuta;
- apposizione di una nuova numerazione a registri, buste e fascicoli. La numerazione è stata iniziata da uno per ogni serie e sottoserie in quanto la situazione dell’archivio non ha reso possibile una ricerca che garantisca che tutta la documentazione del preunitario sia stata rinvenuta.
Il presente intervento ha prodotto un nuovo inventario con la redazione di brevi introduzioni alle serie e sottoserie attraverso l’utilizzo del software Archimista.
Nota dell'archivista:
Questo intervento svolto nel 2022 ha incontrato inizialmente delle difficoltà, in primo luogo, a causa della mancanza di indicazioni alfa-numeriche sui pezzi e poi l’altra difficoltà dovuta al doversi comunque uniformare ad un inventario già preesistente. Come prima cosa, pertanto, si è quindi controllata tutta la documentazione già schedata e inventariata nel precedente lavoro, capire anche il perché di alcune scelte come, ad esempio, lasciare nell’archivio di Comunità anche le carte appartenenti al soppresso Comune di San Michele in Teverina che in tale intervento sono state escluse.
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/fonds/38988