Partito socialista italiano di unità proletaria. PSIUP di Pesaro e Urbino ( 1964 - 1972 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Profilo storico / Biografia

Il Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP) è stato un partito politico italiano attivo fra il 1964 e il 1972, nato da una scissione della corrente di sinistra del Partito socialista italiano (PSI), contraria all’interruzione della linea politica frontista nei confronti del Partito comunista italiano (e, sul piano diplomatico, dell’Unione Sovietica). La denominazione di Partito socialista di unità proletaria era stata assunta dal Partito socialista italiano nel 1943 e fino al 1947, a seguito della fusione con il Movimento di unità proletaria per la Repubblica socialista di Lelio Basso e l’Unione popolare italiana (UPI).
Nel gennaio 1964 al Palazzo dei Congressi dell’Eur si tenne un’assemblea della corrente di sinistra del PSI, guidata da Tullio Vecchietti. Dopo due giorni di dibattito, il 12 gennaio fu proclamata la scissione e la nascita del nuovo partito, di cui divenne segretario lo stesso Vecchietti. Il PSIUP riportò un buon risultato alle elezioni politiche del 1968, ottenendo 23 seggi alla Camera dei Deputati, raccogliendo anche i consensi della contestazione studentesca; mentre alle elezioni del 1972 non ottenne il quorum in nessuna circoscrizione e non elesse alcun rappresentante alla Camera dei Deputati. A seguito di tale sconfitta, il 13 luglio 1972, il IV congresso deliberò lo scioglimento del partito e la contestuale confluenza nel Partito comunista italiano. Anche a livello locale lo sviluppo del PSIUP seguì lo stesso percorso.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Galeazzi Pamela (archivista)
  • Revisione: Santolamazza Rossella (funzionario SABUMA)