Arcidiocesi di Perugia e Città della Pieve ( sec. II - )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Piazza IV Novembre, 6 – 06123 Perugia
Collegamenti
Profilo storico / Biografia
Le origine della Diocesi di Perugia risalgono al II secolo, al tempo del vescovo Costanzo. A metà del XVI secolo si estendeva sui territori che oggi ricadono, in tutto o in parte, nei comuni di Perugia, Corciano, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro, Lisciano Niccone, Umbertide, Piegaro, Marsciano, Deruta e Torgiano, oltre a quelli che, almeno approssimativamente, corrispondono alle attuali frazioni di Ospedalicchio nel Comune di Bastia Umbra, Poggio Aquilone nel Comune di San Venanzo in provincia di Terni, Montale nel Comune di Panicale, al comune di Castiglione del Lago e alle sue frazioni di Piana e Isola Polvese. Confinava con le diocesi di Città di Castello, Gubbio, Assisi, Foligno, Todi, Chiusi, Cortona e Arezzo.
In seguito all’istituzione, nel 1601, della Diocesi di Città della Pieve, previo smembramento di quella di Chiusi, i territori già appartenenti a quest’ultima e confinanti con la Diocesi di Perugia furono posti tutti sotto la giurisdizione della nuova diocesi.
Dalla metà del XVI secolo fino a tutto il 1860, come nel resto dello Stato della Chiesa, sopravvissero a lungo i feudi, i cui signori erano stati però privati, fin da epoche assai lontane, di quasi tutti i privilegi. Nessun cambiamento di rilievo dell’assetto amministrativo si verificò fino al 1809, anno in cui vi fu l’annessione dello Stato della Chiesa all’Impero francese. Fino a tale anno la Diocesi di Perugia faceva parte della Provincia dell’Umbria; con le variazioni territoriali introdotte sotto il nuovo dominio, il territorio dello Stato fu diviso in dipartimenti, poi in circondari e in cantoni, conservando come unità amministrativa di base il comune. La Diocesi di Perugia venne cosí a far parte del dipartimento del Trasimeno e a comprendere il cantone urbano e i cantoni in cui il territorio rurale di Perugia fu suddiviso, Passignano, Panicale, Fratta (l’attuale Umbertide) e Marsciano, e alcuni comuni dei cantoni di Deruta, Castiglione del Lago e Città della Pieve.
Restaurato il potere pontificio, Pio VII, con motu proprio del 6 luglio 1816, volle modificare la ripartizione territoriale e la struttura amministrativa dello Stato. Il territorio, esclusa Roma e i suoi territori suburbani (Comarca), fu ripartito in 17 delegazioni, dette anche province; ogni delegazione fu suddivisa in distretti, poi in governi e in vice-governi, dei quali facevano parte le comunità (o comuni), che erano distinte in principali e appodiate. Il territorio della Diocesi fu compreso nei distretti di Perugia (comuni del governo di Perugia e alcuni dei governi di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Passignano e Fratta) e Todi (governi del comune di Marsciano). Il successivo motu proprio del 21 dicembre 1827, emanato dal papa Leone XII, istituì le podesterie in luogo dei vice-governi come organismo intermedio tra le comunità e i governi mentre, a partire dal 1831, furono poste le basi per l’organizzazione di una amministrazione provinciale. Fu, infatti, stabilito che il territorio dello Stato, eccetto Roma, la Comarca, le province di Viterbo, Civitavecchia e Orvieto, che costituivano una circoscrizione a parte cui erano conservati antichi privilegi, fosse ripartito in 16 province riunite in 4 legazioni; le province erano suddivise in governi e questi in comuni. Il territorio della Diocesi di Perugia nel 1850 risultava tutto compreso nella Provincia di Perugia (eccettuata la Parrocchia di Sant’Egidio in Poggio Aquilone (Orvieto) e comprendeva quasi interamente il territorio dei comuni di Perugia, Corciano, Deruta, Fratta, Liscione Niccone, Magione, Marsciano, Passignano, Piegaro, Tuoro e Torgiano, oltre alle parrocchie di San Cristoforo in Ospedalicchio nel Comune di Bastia, Santa Maria Maddalena in Castiglione del Lago, Santa Maria di Piana e San Michele arcangelo dell’Isola Maggiore nel Comune di Castiglione del Lago, San Vito e San Modesto di Montale nel Comune di Panicale.
Papa Leone XIII nel 1882 elevò la Diocesi a titolo arcivescovile e Paolo VI, a sua volta, la promosse a servizio delle diocesi vicine col rango di metropolitana.
Nel 1986 è stata unificata a Perugia la Diocesi di Città della Pieve per cui il nome attuale è Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve.
Nel 2009 aveva una superficie di 1900 km² e contava 154 parrocchie; i sacerdoti diocesani residenti erano 196, i religiosi 84, i membri degli istituti religiosi maschili 127, degli istituti femminili 521, gli istituti di educazione 32, di beneficienza 20. Secondo rilevazioni del 2004 aveva 229.500 battezzati su 232.500 abitanti.
Tratto da: G. LETI, L. TITTARELLI, Le fonti per lo studio della popolazione della diocesi di Perugia. Dalla metà del XVI secolo al 1860, Gubbio, 1976, pp.1-4; http://it.wikipedia.org/wiki/Arcidiocesi_di_Perugia-Città_della_Pieve
Complessi archivistici
- Arcidiocesi di Perugia e Città della Pieve. Archivio storico diocesano di Perugia (sec. XV - sec. XXI)
- Visite pastorali
(1564 - 1632)
Serie, livello 2
Fonti
- LetiTittarelli1976 = Leti Giuseppe, Tittarelli Luigi, Le fonti per lo studio della popolazione della diocesi di Perugia. Dalla metà del XVI secolo al 1860, Tipografia Oderisi, 1976
Compilatori
- Inserimento dati: Chiara Franzoni - Data intervento: 01 ottobre 2020
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/2101