Priorato della Santissima Trinità ( 1256 - 1595 ottobre 10 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Altre denominazioni:

  • Priorato dei Cavalieri Teutonici di Venezia
  • Priorato dell'Ordine di Santa Maria dei Tedeschi di Venezia

Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>

Sede: Venezia

Profilo storico / Biografia

Le origini del Priorato della Santissima Trinità di Venezia risalgono al valido contributo offerto dai Cavalieri Teutonici alla Repubblica di Venezia nella guerra contro i Genovesi del 1256. In segno di riconoscenza il doge Rainerio Zen (1253 – 1268) concesse all’Ordine la chiesa dedicata alla Santissima Trinità con l’annesso convento, posti nell’estrema punta di Dorsoduro in parrocchia di San Gregorio.
L’Ordine Teutonico fu approvato il 6 febbraio 1191 da papa Clemente III come terzo ordine religioso-militare sorto all’epoca delle Crociate dopo l’istituzione degli ordini di San Giovanni e dei Templari e a questi parificato nel 1221 da Onorio III.
Nel 1291 la conquista di Acri e la conseguente caduta degli avamposti crociati in Palestina per mano delle forze mamelucche costrinse i Teutonici a ritirarsi nella sede veneziana che divenne negli anni 1292 – 1309 la sede principale dell’Ordine in Europa durante i governi dei gran maestri Konrad von Feuchtwangen (eletto a Venezia nell’aprile del 1292), Gottfried von Hohenlohe e Siegfried von Feuchtwangen. Sempre a Venezia furono approvati nel 1297 i nuovi statuti durante il Capitolo generale, ma nel 1309 la sede fu trasferita nella fortezza di Merienburg in Prussia dove l’Ordine arrivò nel corso del Trecento a costituire una vera e propria compagine statuale sovrana, riducendo il presidio veneziano a semplice dimora provinciale che iniziò da quel momento a conoscere una fase di lento declino.
Una volta acquisito il complesso, l’ordine ampliò la proprietà in gran parte sita su terreno vacuo e incolto, trasformandolo rapidamente attraverso l’edificazione della chiesa di Santa Maria dell’Umiltà con le relative pertinenze, uno squero e una serie di magazzini in parte affittati alla pubblica autorità come depositi di sali.
Nel corso del Trecento il Priorato fu quasi completamente abbandonato non fosse che nel 1419 alcuni cittadini veneziani chiesero al Consiglio dei Dieci l’autorizzazione per l’istituzione di una confraternita in onore della Santissima Trinità che fu ottenuta il 25 novembre dello stesso anno e il 13 febbraio 1420 dall’Ordine cavalleresco, insieme a una parte della proprietà a livello perpetuo.
Dal secolo XVI il Priorato fu posto in commenda come beneficio: nel settembre 1512 papa Giulio II lo concesse con motu proprio al patrizio veneziano e canonico lateranense Andrea Lippomano, decreto ratificato il 2 ottobre dal senato veneziano e riconfermato da Clemente VII nel 1526. Permaneva naturalmente la proprietà legittima all’Ordine, ormai in piena crisi con la perdita dei domini prussiani e sminuito a puro strumento finanziario degli Asburgo, da quando l’arciduca d’Austria ne divenne il gran maestro. In questa situazione il Priorato corrispondeva a una di quelle enclaves giurisdizionali non particolarmente gradite alla Serenissima, specie se poste nella capitale e dipendenti da una potente dinastia straniera, ma la cessione del Priorato in commenda a un patrizio veneziano evitò una crisi internazionale.
Andrea Lippomano ospitò negli spazi del Priorato diverse enti come l’Ospedale della Pietà e la scuola della Trinità, e personaggi illustri come Girolamo Miani il fondatore della Congregazione somasca nel 1534, Ignazio di Loyola il padre della Compagnia di Gesù nel 1535 e il gesuita Diego Lainez nel 1542. La presenza del Lainez fu richiesta appositamente dal senato veneziano, in quanto vi era l’intenzione di cedere alla neoistituita Compagnia di Gesù, in accordo con il commendatario, una parte dei beni del Priorato (cessione approvata da Paolo III il 6 aprile 1546 e dal Senato il 15 settembre 1547) in usufrutto, ma non in piena proprietà, rimanendo come proprietario legittimo l’Ordine cavalleresco. Il Lippomano concesse alla Compagnia la chiesa e il convento di Santa Maria dell’Umiltà che aprì una scuola di umanità nel 1549, rendendo necessario per ragioni di spazio e di difficile coabitazione il trasferimento dell’Ospedale della Pietà in altra sede nel 1562. La scuola però soffrì della diffidenza del governo veneziano verso l’educazione gesuitica che poneva seri limiti alla sua crescita: la presenza della Compagnia si interruppe tuttavia con l’Interdetto del maggio 1606, quando abbandonò il dominio veneto. I luoghi dell’Umiltà furono successivamente assegnati il 27 giugno 1615 dal senato veneziano alle monache benedettine provenienti dall’isola di San Servolo che occuparono il sito fino al periodo napoleonico.
Andrea Lippomano morì il 15 gennaio 1574 e l’intero beneficio passò in commenda al nipote Pietro, come già stabilito nel 1547.
La visita apostolica del 7 agosto 1581 dei delegati pontifici Federico Corner vescovo di Padova e Agostino Valier vescovo di Verona fotografa la situazione in quel momento, riportando la presenza di due cappellani, due chierici, della Confraternita della Santissima Trinità e del priore Pietro Lippomano. Situazione che mutò con la morte di questi nell’agosto 1592, rendendo nuovamente vacante la commenda e scatenando così una lotta per l’accaparramento: la Compagnia di Gesù si impegnò con forza per l’assunzione della piena proprietà sulla parte affidata, il patriarca di Venezia e i rettori del Seminario patriarcale di San Cipriano di Murano puntarono invece all’acquisto di tutto il complesso per trasferire il Seminario patriarcale in un luogo più centrale, infine si prospettava il pericolo che la Casa d’Austria esercitasse il diritto di giuspatronato, affidando la commenda a qualche personaggio inviso al senato veneziano. Questa empasse si risolse tuttavia positivamente in quanto l’arciduca Massimiliano, gran maestro dell’Ordine teutonico negli anni 1590-1618 e utilizzatore delle sue risorse finanziarie per la politica imperiale, costringeva da tempo l’Ordine ad alienare i diritti su diversi beni e aggiunse in quel momento la proprietà veneziana ormai priva di commendatario. Infatti nel 1593 il capitolo generale dell’Ordine concesse una serie di crediti per il mantenimento di un contingente nell’esercito asburgico e per le spese della fallimentare spedizione militare contro il regno di Polonia e l’impero Ottomano.
Il Priorato, posto così in vendita, fu acquistato dal patriarca Lorenzo Priuli attraverso l’esborso di «pensioni imposte al Seminario patriarcale di ducati 200 d’oro di Camera sopra il Priorato della Santissima Trinità di Venezia unito in perpetuo da Clamente papa VIII al medesimo Seminario, coll’aggravio di pagare dentro tre anni a Massimiliano archiduca d’Austria e gran maestro dell’Ordine Teutonico ducati 14000 ed ogni anno durante il medesimo triennio ducati 700 moneta veneta, oltre le suddette pensioni durante la vita de beneficiati» in data 30 agosto 1595, seguita dall’approvazione di Clemente VIII il 10 ottobre 1595 che contestualmente soppresse il Priorato. Come clausola era previsto che la chiesa dell’Umiltà e le sue pertinenze restassero in affitto perpetuo ai Gesuiti, mentre nel resto del complesso il patriarca decretò l’insediamento del Seminario patriarcale retto dalla Congregazione somasca, che ottenne ivi anche la sua sede provinciale.
L’intera area del Priorato fu ridisegnata completamente a partire dal 1631 per l’edificazione del tempio dedicato alla Madonna della Salute, in ottemperanza al voto della Serenissima per la liberazione dalla peste dell’anno precedente, e la successiva edificazione del Collegio dei Padri Somaschi, entrambe realizzazioni di Baldassare Longhena. A ricordo dei luoghi della Trinità rimane oggi la dedicazione dell’oratorio del Seminario patriarcale.

Bibliografia
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Fonti
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ASPV, Mensa patriarcale di Venezia, «Catastici», reg. 4, pp. 5-6.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Davide Trivellato - Data intervento: 31 dicembre 2007
  • Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 03 luglio 2019