Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Bartolomeo ( 1507 novembre 10 - fine sec. XIX )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Altre denominazioni: Confraternita del Santissimo in Parrocchia di San Bartolomeo

Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>

Sede: Venezia

Profilo storico / Biografia

L’esistenza della scuola del Santissimo – o del Venerabile – in San Bartolomeo risale al 1507: in quell’anno essa viene autorizzata dal Consiglio di dieci con sua deliberazione del 10 novembre. La ‘mariegola’ o statuto della scuola è approvata il 2 giugno 1599 dai Provveditori di Comun, dai cui registri essa ci è in copia tramandata. Il nucleo originario dei suoi statuti stabilisce l’obbligo di celebrazione di una messa cantata ogni prima domenica del mese, di una solenne il venerdì santo. Fra le principali attività caritative viene ricordata l’assicurazione di un accompagnamento decoroso al viatico e alle sepolture dei confratelli. La festività propria della scuola è celebrata il venerdì santo: in questo giorno vige l’obbligo per ‘guardiano’, vicario e scrivano – le più importanti cariche della scuola – di recarsi nel vicino Fontego dei Tedeschi, ed invitare i membri di quella nazione a partecipare alla processione, sollecitandoli a versare offerte.
Impegnata nella decorazione della cappella maggiore, verso la fine del XVI secolo la scuola commissiona a Sante Peranda il quadro raffigurante “La caduta della manna” – oggi posto sopra la porta della sacrestia – e a Palma il Giovane quello rappresentante “Il castigo dei Serpenti”: si tratta di una delle prime occasioni in cui questo tema iconografico viene utilizzato per alludere al sacrificio di Cristo e quindi all’eucaristia. Nel 1670 La scuola fa realizzare il tabernacolo per l’altare maggiore, nel 1700 prende in affitto un locale contiguo alla sacrestia per conservare gli argenti e gli arredi. Nel 1761 contribuisce con 500 ducati alle spese per la nuova pavimentazione della chiesa: in cambio ottiene due arche per la sepoltura dei confratelli ed una per le consorelle. Nel 1764 la confraternita acquista l’altare maggiore, e lo fa rinnovare nel 1770 su disegno di Bernardino Maccaruzzi, con l’intervento dello scultore Giuseppe Sabbadini e dei tagliapietre Lorenzo Cantarutto e Vincenzo Fadiga che eseguono la mensa ed il tabernacolo. Al pittore Michelangelo Morlaiter è affidata la realizzazione della tela per il comparto del soffitto del presbiterio, con “San Bartolomeo in gloria”.
Sfuggita come le altre scuole veneziane del Santissimo ai decreti napoleonici di avocazione dei beni (25 aprile 1806) e di soppressione (26 maggio 1807), la confraternita passa sotto il controllo della neoistituita Fabbriceria parrocchiale. Nel 1810 la parrocchia di San Bartolomeo viene concentrata in quella di San Salvador.

Bibliografia
G. BARBIERO, Le confraternite del Santissimo Sacramento prima del 1539, Treviso 1941, p. 195.
G. LORENZETTI, Venezia e il suo estuario, Trieste 1974, pp. 393-394.
S. MASON RINALDI, Un percorso nella religiosità veneziana del Cinquecento attraverso le immagini eucaristiche, in La chiesa di Venezia tra riforma protestante e riforma cattolica, a cura di G. GULLINO, Venezia 1990, pp. 185–187, 190-191 (pp. 194-183).
G. VIO, Le scuole piccole nella Venezia dei dogi. Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane, Vicenza 2004, pp. 403-405.

Fonti
Archivio di Stato di Venezia, Provveditori di Comun, reg. U, cc. 132–203.
Parrocchia di San Salvador Venezia, Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Bartolomeo di Venezia.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Chiara Traverso - Data intervento: 31 dicembre 2012
  • Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 24 giugno 2019