Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Basilio ( 1530 - 1810 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Altre denominazioni: Confraternita del Santissimo in Parrocchia di San Basilio

Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>

Sede: Venezia

Profilo storico / Biografia

L’esistenza della scuola del Santissimo Sacramento in San Basilio, detta anche del Venerabile, è attestata dal 1530: il 16 luglio di quell’anno i Provveditori di Comun ne approvano la ‘mariegola’ ossia lo statuto, pervenutoci peraltro solo in copia nei registri dei detti Provveditorie. Fra le norme in essa contenute le prime riguardano la tassa d’ingresso o ‘benintrada’, che viene lasciato alla libera generosità dei confratelli, e il contributo annuale o ‘luminaria’, fissata in dodici soldi. Viene inoltre sancito l’obbligo per la ‘banca’ – organismo responsabile della guida spirituale e della gestione amministrativa del sodalizio – di intervenire durante l’accompagnamento della comunione agli infermi. Due sindaci controllano il bilancio in occasione dell’avvicendamento annuale della ‘banca’. La conduzione ordinaria della scuola spetta al capitolo generale dei confratelli: quello che approva la ‘mariegola’ il 3 luglio 1530 si compone di ventisette partecipanti.
Fra le attività devozionali si prevede la celebrazione di una messa solenne ogni terza domenica del mese e una questua nella contrada in un giorno della settimana santa recando il simulacro del “Christo passo”. La scuola si fa carico dell’illuminazione perenne dell’altare che custodisce il Santissimo, con consumo di un “miro” d’olio l’anno. Beneficia ancora di un legato grazie al quale dispensa annualmente nelle feste di Pasqua 36 ducati ai poveri della parrocchia. Attenzione particolare è dedicata ai fratelli defunti: alla morte rintocca la campana dell’ave Maria, nel corso delle sepolture sono suonati “li botti”; inoltre ogni giovedì è officiata una messa con preghiere di suffragio sull’arca della scuola.
La confraternita contribuisce ad arricchire l’arredo artistico della chiesa specie dell’altare del Santissimo, per il quale è probabile abbia commissionato a Pietro di Mera, detto il Fiammingo, la tela raffigurante “La salita al Calvario”. Verso la metà del Seicento il Santissimo è trasferito sull’altare maggiore, rifatto in stile barocco, grandioso e in marmi policromi, con ricco tabernacolo di pietra il cui progetto è approvato nel 1696 dal ‘gastaldo’ Giacomo Da Par tagliapietra e dal sindaco Magno Sardi.
Il secolo successivo si apre all’insegna dei restauri: si spendono 100 ducati per riparare i banchi di noce e 100 ducati per l’antico altare del Santissimo e per i ventun quadri della scuola che da oltre cento anni sono in chiesa, proponendone, una volta ripuliti, l’inserimento in cornici di legno dorato. Fra i quadri della chiesa si ricordano quelli raffiguranti “I dodici apostoli” e “I quattro dottori” del muranese Leonardo Corona (1561-1605), “Il miracolo delle quaglie” di Girolamo Gambarato, ed infine “Il pane della proposizione dato a Davide” e “La cena di Cristo” di Marco di Tiziano. Risale al 1685 il registro dei Capitoli, verbali e parti, con coperta dipinta di rosso, decorata sul piatto anteriore con l’immagine eucaristica del calice con l’ostia in gloria.
Importanti per il bilancio della confraternita i lasciti di privati a suo favore, primi tra tutti quello disposto da Antonio Sardi – scultore ticinese, padre del famoso architetto Giuseppe – ‘gastaldo’ nel 1713, condizionato dalla celebrazione di messe in suo suffragio, e quello di Giustina Benetelli, da impiegarsi per ‘grazie’ alle fanciulle e per le famiglie povere della contrada.
Pur essendo le scuole del Santissimo mantenute in vita dai decreti napoleonici di indemaniazione e soppressione generale delle confraternite del 1806-1807 (D.R.I. 25 aprile 1806 e 26 maggio 1807), la confraternita del Santissimo in San Basilio si estingue in concomitanza con la concentrazione nel 1807 della parrocchia di Santa Basilio in quella di Santa Margherita (D.R.I. 7 dicembre 1807). La documentazione archivistica conservataci relativa alla scuola si arresta al 1810; in detto anno la chiesa di San Basilio è chiusa al culto e ridotta a magazzino di legna, quindi demolita nel 1824, con dispersione di gran parte dell’archivio e di tutte le opere.

Bibliografia
Nella inaugurazione del Patronato Pio X, Venezia 29 maggio 1910, pp. 4–5 (numero unico di rivista).
C. ZANGIROLAMI, Storia della chiese, dei monasteri, delle scuole rapinate e distrutte da Napoleone Bonaparte, Venezia 1961, p. 9.
G. VIO, Le scuole piccole nella Venezia dei dogi. Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane, Vicenza 2004, p. 833.

Fonti
Archivio di Stato di Venezia, Provveditori di Comun, reg. Z, cc. 335–347.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Curia. Sezione moderna, Soppressioni. Oratori, scuole e confraternite, b. 1.
Parrocchia di Santi Gervasio e Protasio di Venezia, Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Basilio di Venezia.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Chiara Traverso - Data intervento: 31 dicembre 2012
  • Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 24 giugno 2019