Parrocchia di San Pietro apostolo in Mazzorbo ( sec. XII - 1810 agosto 5 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Venezia
Profilo storico / Biografia
La Parrocchia di San Pietro apostolo di Mazzorbo nell’antico episcopato di Torcello era posta nella parte orientale dell’omonima isola, divisa in due parrocchie: San Pietro e San Bartolomeo, quest’ultima soppressa il 6 luglio 1633 con decreto del vescovo di Torcello Marco Zen e concentrata alla prima.
La Parrocchia, risalente al secolo XII – quando a Venezia e nelle isole limitrofe, come Mazzorbo, si definirono quelle strutture amministrative, religiose e civili imperniate sui «confinia», ovvero parrocchie, officiate da un pievano o da un collegio di sacerdoti – era affidata a un parroco eletto per giuspatronato laico secondo la consuetudine lagunare veneta e aveva dignità di chiesa matrice dell’isola in ragione della sua antichità che risalirebbe secondo la tradizione ai secoli VII-VIII.
Nonostante la chiesa venisse qualificata come «duomo», la Parrocchia viveva in una condizione di povertà, come le altre parrocchie isolane, sostenendosi solo con le elemosine dei pochi abitanti, non oltre il centinaio nel corso dell’età moderna, come attestato nelle visite pastorali dei vescovi torcellani, segno del declino demografico a partire dal secolo XV. Tale situazione venne lamentata pure dal parroco Domenico Rocchi che il 20 gennaio 1692 denunciò lo stato di indigenza in cui versava la chiesa di Mazzorbo al podestà di Torcello insieme al confratello Gasparo Simoni parroco di San Michele arcangelo di Mazzorbo.
Al parroco spettava un beneficio modesto e il suo sostentamento dipendeva essenzialmente dalle elemosine e dai proventi ricavati dal servizio liturgico per le due confraternite devozionali del Rosario e di Santa Margherita.
Il decreto “eversivo” 12 aprile 1810 emanato dal napoleonico Regno d’Italia, che ridisegnava la configurazione e la geografia delle parrocchie veneziane, portò il 5 agosto 1810 alla soppressione della Parrocchia di San Pietro (cui fece seguito la demolizione della chiesa) la cui circoscrizione venne accorpata alla Parrocchia di San Michele arcangelo di Mazzorbo. In memoria dell’antica matrice rimane una delle denominazioni dell’attuale Parrocchia di San Pietro e Santa Caterina di Mazzorbo.
Bibliografia
F. CORNER, Ecclesiae torcellanae antiquis monumentis nunc etiam primum editis illustratae ac in decades distribuitae, I, Venetiis 1749, pp. 296-298.
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia e Torcello, Venezia 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), pp. 589.
R. MARTELLO, Riflessi di vita religiosa veneziana dalla prima visita pastorale (1698-1699) di Marco Giustiniani vescovo di Torcello, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, rel. G. MANTESE, aa. 1974-1975, pp. 120, 15.
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A. ZORZI, Venezia scomparsa, Milano 2001 p. 286.
M. MOLIN, La diocesi di Torcello durante l’episcopato di Giacomo Vianoli (1673-1691), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Venezia, Facoltà di Lettere e Filosofia, aa. 2004-2005, rel. G. VIAN, p. 121, 123.
M. MOLIN, La chiesa di Santa Caterina di Mazzorbo, in «Quaderni torcellani», 3 (2010), p. 20.
Fonti
Archivio di Stato di Venezia, Podesta di Torcello e contrade, b. 575.
Complessi archivistici
- Parrocchia di San Pietro apostolo in Mazzorbo di Venezia
(1565 febbraio 12 - 1810 agosto 5)
Fondo, livello 2
Compilatori
- Prima redazione: Davide Trivellato - Data intervento: 31 dicembre 2007
- Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 16 giugno 2019
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/1783