Collegio dei Padri Somaschi ( 1599 - 1810 maggio 5 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Altre denominazioni:
- Casa provinciale dei Chierici regolari Somaschi di Venezia
- Convento dei Chierici regolari Somaschi di Venezia
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Venezia
Profilo storico / Biografia
La Congregazione dei Padri Somaschi di Venezia ottenne nel 1599 dal patriarca di Venezia Matteo Zane la chiesa e alcune pertinenze dell’ex-priorato della Santissima Trinità – acquistato dalla Mensa patriarcale il 30 agosto 1595 dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici come sede del Seminario patriarcale – sito nella punta estrema del sestiere di Dorsoduro in parrocchia di San Gregorio «in riguardo alle longhe fatiche della Congregatione nell’educare et ammaestrare il clero dei due seminari della città». Ai Somaschi era infatti stata affidata la conduzione del Seminario patriarcale istituito dal patriarca Giovanni Trevisan il 10 gennaio 1580 e del Seminario ducale istituito dai procuratori di San Marco de Supra nel 1591. Le proprietà concesse furono poi acquistate il 10 maggio 1615 per diventare la sede provinciale dell’Ordine.
L’opera dei padri somaschi nella città di Venezia risale tuttavia ai primordi dell’Ordine, in quanto il fondatore, il patrizio veneziano Gerolamo Miani (1486-1537), iniziò la sua attività religiosa di carità, assistenza, istruzione ed educazione rivolta ai fanciulli orfani e bisognosi nel 1528 presso l’Ospedale dei Derelitti. La Congregazione, approvata il 6 giugno 1540 da Paolo III e inserita negli ordini regolari l’8 dicembre 1568 da Pio V con la bolla Iniunctum nobis, assumerà grande importanza e prestigio nella capitale dello stato marciano in quanto preferita dalle autorità civile ed ecclestistica per la conduzione dei principali istituti di educazione superiore, rispetto ad altre congregazioni regolari, in primo luogo alla Compagnia di Gesù. La presenza di quest’ultima a Venezia risalente dalla metà del Cinquecento – presso il convento di Santa Maria dell’Umiltà, parte del priorato della Trinità – fu resa difficile da una crisi con le autorità, arrivata all’apice con l’Interdetto del 1606 che ne determinò l’uscita da Venezia, favorendo definitivamente la Congregazione somasca, rimasta allora fedele alla repubblica marciana.
L’affidamento di istituti di istruzione superiore alle congregazioni regolari era un fenomeno generale che trovava le sue origini nelle disposizioni del Concilio di Trento tese al rinnovamento della cultura e alla formazione del clero e della classe dirigente. Le congregazioni si rivolsero a questo campo con gradualità nel corso della seconda metà del Cinquecento anche quelle originariamente fondate con finalità differenti, come l’opera di carità nel caso somasco. Ai padri somaschi così furono affidati, oltre ai due seminari: l’assistenza religiosa negli ospedali di Santi Giovanni e Paolo dai tempi del Miani, degli Incurabili nel 1590, di San Lazzaro dei Mendicanti nel 1624 e l’Accademia dei nobili poveri alla Giudecca nel 1725. Di rilievo l’affidamento ai Somaschi delle scuole pubbliche rivolte ai nobili e ai cittadini veneti per decreto del senato veneziano il 14 gennaio 1650. La sede stabilita era nei locali della Santissima Trinità, lasciati liberi dal Seminario patriarcale dal suo trasferimento a San Cipriano di Murano per la peste del 1630, vicino alla casa provinciale. Questo nuovo incarico determinò un rinnovamento del sito: a partire dal 17 febbraio 1671 iniziarono i lavori di costruzione della fabbrica ad opera di Baldassare Longhena per ospitare il governo provinciale della Congregazione e il nuovo collegio, completata nel 1700 con la demolizione dei precedenti edifici.
Il Collegio era ospitato in spazi separati rispetto ai locali della nuova casa provinciale, guidata dal padre generale che fungeva da punto di riferimento dei padri somaschi distribuiti nelle varie realtà educative cittadine a loro affidate, diventando rinomato per la presenza di illustri sacerdoti, per la copiosa biblioteca, i rari manoscritti e altre opere artistiche di pregio.
Nel Collegio si svolgevano quotidianamente corsi di grammatica, umanità, retorica e filosofia, tenuti da maestri di provata esperienza presso i seminari, rivolti prevalentemente ai giovani membri del patriziato intermedio che avrebbero poi trovato impiego come rettori nelle città minori di Terraferma, nell’attività giudiziaria dell’Avogaria di Comun e delle Quarantie e negli incarichi militari. I corsi rispondevano alla richiesta di scuole in particolare del segmento medio-ginnasiale adatto alla formazione dei nobili in vista della carriera politico-amministrativa. A questi si affiancava lo studio interno rivolto ai professi somaschi, uno dei principali dell’intera congregazione.
L’istruzione offerta dai Somaschi nei loro collegi si distingueva dalla combinazione tra l’insegnamento di umanità e la scuola politica, oscillando tra lo studio comunitario e la dimensione privata dell’apprendimento, libera da vincoli imposti da una precisa ratio studiorum e da solide strutture istituzionali di tipo gesuitico.
Un ulteriore fattore di prestigio per la comunità somasca alla Trinità fu il conferimento dell’officiatura del tempio votivo dedicato alla Madonna della Salute decretata dal senato veneziano il 29 dicembre 1656, durante le ultime fasi costruttive (iniziate nel 1631 e terminate nel 1687) su progetto e direzione del Longhena nel cui fianco fu poi edificato il Collegio.
La scuola pubblica cessò nella metà del Settecento a causa dei pochi studenti e della loro appartenenza a famiglie meno agiate, dal numero esiguo di nobili presenti, dal dissesto finanziario e da una grave situazione debitoria a partire dal 1715, nonostante il credito raggiunto dalla Congregazione a Venezia e il monopolio educativo di cui beneficiava, a pieno vantaggio delle scuole dei Gesuiti, rientrati a Venezia nel 1657. Le ragioni sono anche da ricercare nella prassi dell’insegnamento privato, più volte vietato dai decreti dei capitoli generali, ma fortemente richiesto da una parte del patriziato ancora saldamente legato alla tradizionale istruzione domestica, a discapito di percorsi di formazione più specializzati e uniformi da svolgere entro strutture stabili e rigidamente organizzate sempre più richiesti invece nel corso del Settecento, ma che i Somaschi non riuscirono a proporre.
L’edificio rimase in funzione come sede provinciale della Congregazione e soppressa questa il 5 maggio 1810 in esecuzione ai decreti ‘eversivi’ di soppressione di monasteri e conventi del regno napoleonico d’Italia, fu demanializzato, diventando la sede definitiva del Seminario patriarcale proveniente da San Cipriano di Murano nel 1817.
Bibliografia
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Complessi archivistici
- Carte dei Padri Somaschi alla Basilica di Santa Maria della Salute di Venezia (prima metà sec. XVIII - prima metà sec. XIX)
Compilatori
- Prima redazione: Davide Trivellato - Data intervento: 31 dicembre 2007
- Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 16 giugno 2019
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/1699