Parrocchia di San Michele arcangelo ( sec. XI ? - 1810 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Altre denominazioni: Parrocchia di Sant'Angelo
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Venezia
Profilo storico / Biografia
Secondo le cronache antiche la chiesa di San Michele arcangelo sarebbe stata riedificata nel 1069 sulle vestigia di un tempio innalzato nel 920 dalle nobili famiglie Morosini e Lupanizzi sotto il titolo di San Mauro; alla data della ristrutturazione sembra già esercitare le prerogative di cura d’anime sulla limitrofa vicinia. Rifabbricata più volte nel corso dei secoli, in particolare negli anni 1431 e 1631, la chiesa fu chiusa al culto nel 1810, con i decreti ‘eversivi’ emanati in quell’anno dagli ufficiali del napoleonico Regno d’Italia e trasformata in magazzino; fu quindi demolita nel 1837. La parrocchia, nell’occasione soppressa, fu nel contempo inglobata in quella di Santo Stefano protomartire, di nuova istituzione.
Collegiata sino al 1807, era retta da un capitolo – composto da tre preti titolati, un diacono e un suddiacono – che in origine amministrava solidarmente i beni patrimoniali del beneficio, condividendo gli impegni della cura d’anime e la cura pastorale per i poveri e gli infermi esercitati dal pievano. Con il tempo, tuttavia, scemati progressivamente lo spirito di condivisone e gli obblighi di vita comunitaria del capitolo, ripartito lo stesso patrimonio comune in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, il peso della cura delle anime e dell’amministrazione dei sacramenti rimase affidata al solo pievano o parroco, assistito talora da un sacrista, cui spetterà in seguito di collaborare con il parroco nella regolare tenuta dei registri canonici e delle messe officiate.
La parrocchia era affiliata in antico alla chiesa di Santa Maria del giglio, vulgo Santa Maria Zobenigo: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di San Michele arcangelo, tra gli altri, di assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l’acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine.
Bibliografia
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), pp. 210-212.
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, pp. 20-21.
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F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. XII, pp. 427 e segg.
G. CAPPELLETTI, Storia della Chiesa di Venezia dalla sua fondazione sino ai nostri giorni, Venezia 1851, vol. II, p. 400.
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, vol. III, pp. 15, 20.
Complessi archivistici
- Parrocchia di Sant'Angelo di Venezia
(1351 - sec. XIX)
Fondo, livello 2
Compilatori
- Prima redazione: Ermanno Orlando - Data intervento: 31 dicembre 2001
- Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 18 giugno 2019
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/1400