Parrocchia di Santi XII Apostoli ( sec. XI ? - )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Venezia
Profilo storico / Biografia
La tradizione vuole la chiesa di Santi XII apostoli fondata nella prima metà del VII secolo da san Magno, vescovo fuggiasco di Oderzo, su rivelazione degli stessi apostoli apparsi in coro al presule altinate. Secondo la rivelazione, la chiesa avrebbe dovuto sorgere sul luogo ove si fossero posate 12 gru; nell’adempimento del sogno san Magno avrebbe avuto la cooperazione materiale di Gardoco Gardolico o, a parere di altri, delle famiglie Erizzo e Corner. Altri autori, tra cui il Galliccioli, fissano invece la data dell’erezione della chiesa all’846. Se la fondazione del tempio rimane avvolta nella leggenda, altrettanto incerta appare la data della sua erezione a parrocchia, che tuttavia – stante l’antichità di popolamento dell’isola in cui la parrocchia sorse – deve potersi collocare non più tardi all’XI secolo, periodo in cui la città definisce le proprie strutture amministrative, religiose e civili imperniandole sui confinia – le parrocchie appunto -, officiate da un pievano o da un collegio di sacerdoti (il capitolo). Solo dal XIII secolo, tuttavia, si hanno testimonianze sicure di pievani alla guida della chiesa – un atto di donazione del 1201, per esempio, beneficia «Mannasse», prete e pievano dei Santi XII Apostoli, di terreni e vigne contigue alla chiesa – in un periodo in cui a ragione si può ritenere l’esercizio dei diritti della cura d’anime già pervenuto alla sua piena maturità. Riedificata nel 1549, solo nel 1578 la chiesa fu consacrata per mano di Antonio Guido, vescovo di Trau.
Le soppressioni decretate dal napoleonico Regno d’Italia tra il 1807 e il 1810, che ridisegnavano la configurazione delle parrocchie veneziane riducendone il numero da più di 70 a 30, mantennero ai Santi XII apostoli lo status di chiesa parrocchiale; nell’occasione la circoscrizione parrocchiale fu estesa fino a comprendere parte della soppressa parrocchia di Santa Sofia.
In origine chiesa di giuspatronato laico, essa rimase per lungo tempo dotata e amministrata dai laici della parrocchia, a cui spettava pure il diritto di nomina del pievano; tale prerogativa ci viene confermata da un documento del 1472 che estende a tutti gli abitanti della parrocchia, e non ai soli possessori di immobili, il diritto di elezione. I parrocchiani godevano inoltre della facoltà di eleggere, durante la quaresima, il predicatore: un legato del XVI secolo assegnava ad un’assemblea di nobili, titolari e altri volontari la facoltà di designare il predicatore quaresimale e di stabilirne il compenso.
Collegiata sino al 1807, la parrocchia era retta da un capitolo – composto da quattro preti titolati, due diaconi e due suddiaconi -, che troviamo operante nella gestione amministrativa e contabile del patrimonio della parrocchia già alla metà del Trecento. Con la ripartizione successiva di tale patrimonio – originariamente comune – in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, affievolitisi con il tempo lo spirito di condivisione, gli obblighi di vita comunitaria e la corresponsabilità nella guida pastorale della parrocchia cui erano tenuti pure i membri del capitolo, la cura delle anime e l’amministrazione dei sacramenti venne affidata al solo pievano, assistito talora da un sacrista in particolare nella compilazione dei registri canonici. Dal 1807 la parrocchia è guidata da un parroco di nomina patriarcale.
Parrocchia era affiliata in antico alla chiesa matrice della Purificazione di Maria, vulgo Santa Maria formosa: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di Santi XII Apostoli, tra gli altri, di assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l’acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine.
La parrocchia è oggi afferente al vicariato di Cannaregio, Diocesi di Venezia.
Bibliografia
F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. II, pp. 169 e segg.
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, pp. 33-34.
G. ORLANDINI, La cappella Corner nella chiesa di Santi Apostoli in Venezia, Venezia 1914.
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, vol. III, p. 14; IV, p. 277.
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), pp. 267-268.
Il Patriarcato di Venezia. Situazione al 15 ottobre 1974, a cura di G. BORTOLAN, Venezia 1974, pp. 458-459.
G. CAPPELLETTI, Storia della Chiesa di Venezia dalla sua fondazione sino ai nostri giorni, Venezia 1851, vol. II, p. 402.
«Rivista diocesana del Patriarcato di Venezia ufficiale per gli atti di Curia», 1 (gennaio 1998), pp, 31, 64.
B. BERTOLI, Clero e popolo tra santità e peccato, in La Chiesa di Venezia nel Settecento, a cura di B. BERTOLI, Venezia 1993 (Contributi alla storia della Chiesa di Venezia, 6), p. 59.
Complessi archivistici
- Parrocchia di Santi XII Apostoli di Venezia
(1201 - 1951)
Fondo, livello 2
Compilatori
- Prima redazione: Ermanno Orlando - Data intervento: 31 dicembre 2001
- Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 18 giugno 2019
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/1392