Parrocchia di Sant'Eufemia vergine martire ( 952 ? - La parrocchia, soppressa nel 1801, è stata nuovamente istituita nel 1822. )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>

Sede: Venezia

Profilo storico / Biografia

Secondo alcune cronache antiche la chiesa di Sant’Eufemia vergine martire sarebbe stata innalzata nell’856, sotto il dogado di Orso Partecipazio, dalle antiche famiglie tribunizie degli Iscoli o Iesoli, Selvi e Barbolani, tra le prime ad abitare l’isola di Spinalunga solo più tardi denominata Giudecca. Secondi altri, invece, la chiesa sarebbe stata edificata dalla famiglia Dente nel 952 e nello stesso anno eretta a parrocchiale. Da un’iscrizione in marmo affissa alle pareti della chiesa siamo informati dell’anno della sua consacrazione: nel 1371, nel giorno del santo titolare (il 3 settembre), in coincidenza, seconda la tradizione, con la traslazione delle reliquie delle martiri aquileiesi Eufemia, Dorotea, Tecla ed Erasma donate dal patriarca di Aquileia Giovanni Conte.
Con le soppressioni decretate dal napoleonico Regno d’Italia nel 1810, che razionalizzavano la configurazione delle parrocchie veneziane dopo una prima fase di sistemazione già operata nel 1807, la parrocchialità fu trasferita dalla chiesa di Sant’Eufemia vergine martire a quella del Santissimo Redentore e Sant’Eufemia retrocessa a sua succursale. Appena pochi anni dopo, tuttavia, nel giugno del 1822, la sede parrocchiale venne riportata a Sant’Eufemia vergine e martire, ove tuttora rimane.
La chiesa, collegiata (composta da due preti titolati, un diacono e un suddiacono), era retta da un capitolo che in origine amministrava solidarmente i beni patrimoniali del beneficio, condividendo gli impegni della cura d’anime e la cura pastorale per i poveri e gli infermi esercitati dal pievano. Con il tempo, tuttavia, scemati progressivamente lo spirito di condivisone e gli obblighi di vita comunitaria del capitolo, ripartito lo stesso patrimonio comune in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, il peso della cura delle anime e dell’amministrazione dei sacramenti rimase affidata al solo pievano o parroco, assistito talora da un sacrista, cui spetterà in seguito di collaborare con il parroco nella regolare tenuta dei registri canonici e delle messe officiate.
Dal 1807 la parrocchia è guidata da un parroco di nomina patriarcale.
La parrocchia era affiliata in antico alla cattedrale di San Pietro apostolo: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di Sant’Eufemia vergine e martire, tra gli altri, assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l’acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine.
La parrocchia è oggi afferente al vicariato di Dorsoduro, Diocesi di Venezia.

Bibliografia
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, vol. III, pp. 15-16, 19.
Il Patriarcato di Venezia. Situazione al 15 ottobre 1974, a cura di G. BORTOLAN, Venezia 1974, pp. 509-510.
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), p. 437.
G. CAPPELLETTI, Storia della Chiesa di Venezia dalla sua fondazione sino ai nostri giorni, Venezia 1851, vol. II, p. 407.
F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. XII, pp. 442 e segg.
«Rivista diocesana del Patriarcato di Venezia ufficiale per gli atti di Curia», 1 (gennaio 1998), pp. 37, 65.
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, pp. 225-226.
Giudecca. Storia e testimonianze, Venezia 1986.
BASALDELLA, Santa Eufemia. Chiesa delle sante Eufemia, Dorotea, Tecla ed Erasma, Venezia 2000.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Ermanno Orlando - Data intervento: 31 dicembre 2001
  • Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 16 giugno 2019