Suffragio della Beata Vergine del Rosario, San Giuseppe e Santa Caterina da Siena in Parrocchia di Santa Maria del giglio ( 1710 - 1807 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica
Altre denominazioni: Suffragio dei centocinquanta fratelli e centocinquanta sorelle della Beata Vergine del Rosario, San Giuseppe e Santa Caterina da Siena in Parrocchia di Santa Maria del giglio
Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>
Sede: Venezia
Profilo storico / Biografia
Il suffragio della Beata Vergine del Rosario, San Giuseppe e Santa Caterina da Siena sorge il 7 novembre del 1710 come esito della scuola di Santa Caterina da Siena, sciolta per carenza di iscritti, associato alla scuola della Beata Vergine del Rosario. Il suffragio assume l’intitolazione delle due scuole originarie, e dell’altare presso il quale entrambe si raccoglievano, e di San Giuseppe patrono degli agonizzanti.
Dalla ‘mariegola’ impostata nel 1711, e successivamente approvata dai Provveditori di Comun e dal Patriarca per quanto attiene all’erezione canonica, si apprendono alcuni dettagli circa il patrimonio e le attività del Suffragio dei centocinquanta fratelli e centocinquanta sorelle della Beata Vergine del Rosario, San Giuseppe e Santa Caterina da Siena. Il suffragio istituito per “ben vivere e ben morire” è retto da un ‘presidente’, ed è aperto a tutti i devoti e devote fino al raggiungimento della quota di trecento iscritti, quindi non ne verranno accettati altri che abbiano superato i cinquant’anni. Nel 1711 il capitolo della chiesa consegna al suffragio, “ovvero altar”, tutte le “zogie, perle, ori, argenti, veluti, damaschi e abiti, biancheria di ragione della Beata Vergine del Rosario e Santa Caterina”, e gli concede di costruire un banco sul quale porre “l’immagine della Beata Vergine con san Giuseppe e santa Caterina”, tela attribuita ad Andrea Celesti, attualmente alla parete sinistra del presbiterio. Il presidente ha il compito di conservare ciò che viene donato all’altare.
Particolari disposizioni riguardano, come consueto in questi sodalizi, i suffragi verso i defunti: viene stabilita la celebrazione di esequie solenni nell’ottava dei morti, e per ogni confratello defunto tante messe di suffragio quanti sono gli iscritti, con un tetto massimo di trecento. I confratelli al momento dell’iscrizione ricevono un “libretto” che riporta gli obblighi principali, e sono convocati alle funzioni devozionali e al capitolo annuale con un biglietto d’invito sul quale sono raffigurati i tre patroni.
Come le altre scuole veneziane il suffragio fu sottoposto alla legislazione napoleonica di avocazione dei beni e di soppressione (D.R.I. 25 aprile 1806 e 26 maggio 1807). Al 1806 si arresta significativamente la documentazione archivistica relativa alla pia associazione.
Bibliografia
Notizie intorno alla chiesa parrocchiale di S. Maria Zobenigo di Venezia, [s. n.], Venezia 1878, p. 17.
G. VIO, Le scuole piccole nella Venezia dei dogi. Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane, Vicenza 2004, pp. 298-300.
Fonti
Archivio di Stato di Venezia, Provveditori di Comun, reg. V, cc. 149–170.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Curia patriarcale, Sezione moderna, Soppressioni. Oratori, scuole e confraternite, b. 1.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Parrocchia di San Moisè di Venezia, Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di Santa Maria del giglio di Venezia, Inventari.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Parrocchia di San Moisè di Venezia, Scuola della Beata Vergine del Rosario in Parrocchia di Santa Maria del giglio di Venezia, Scritture diverse, fasc. 1.
Complessi archivistici
- Scuola della Beata Vergine del Rosario in Parrocchia di Santa Maria del giglio di Venezia
(1689 dicembre 10 - 1804)
Fondo, livello 2
Compilatori
- Prima redazione: Chiara Traverso - Data intervento: 31 dicembre 2012
- Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 01 luglio 2019
Link risorsa: https://archivista-icar.cultura.gov.it/creators/1338