Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Felice ( inizio sec. XVI - metà sec. XX ? )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Altre denominazioni: Confraternita del Santissimo in Parrocchia di San Felice

Condizione: <span class="translation_missing" title="translation missing: it.EC">Ec</span>

Sede: Venezia

Profilo storico / Biografia

La scuola del Santissimo Sacramento – denominata anche del Venerabile o del Sacratissimo Corpo di Cristo – è fondata nella chiesa di San Felice all’inizio del XVI secolo.
Le principali notizie sull’attività della scuola si traggono dalla ‘mariegola’ o statuto impostata nel 1538, decorata in apertura da due pagine miniate la prima delle quali rappresenta ‘gastaldo’ e scrivano adoranti Cristo in croce. Fra le prime norme registrate nella ‘mariegola’ la celebrazione di una messa cantata accompagnata da organi ogni prima domenica del mese, di una messa in suffragio dei confratelli ogni giovedì, e la raccolta di elemosine nella contrada ogni sei mesi. La ‘banca’ – organismo direttivo della scuola – è composta da ‘gastaldo’, vicario e scrivano e cinque compagni; nel 1544 vi si affiancano pure due sindaci con funzione di supervisori, specie per la gestione economica.
Fra le tappe importanti della vita della scuola l’accordo con il capitolo parrocchiale del 1555 che le concede l’uso di una propria cappella e l’erezione di un altare in cambio di 25 ducati da versare per la ricostruzione della chiesa. Jacopo Tintoretto esegue il dipinto raffigurante “L’ultima cena” su commissione della scuola “NEL TEMPO DE MESSER GIEROLAMO/ DILETI DE MESSER BASTIAN GAS/TALDO, E AVICARIO MESSER SAL/VADOR DI ORSINI, SCRIVAN/ MESSER MARCHO DE MARCO, E/ COMPAGNI DE LA SCHUOL/A DE SANCTISSIMO SAGRA/MENTO. 1559 ADI 31 AGOSTO”, come riporta un cartiglio nel quadro stesso, che viene posto sull’altare della cappella maggiore. Ai margini della scena in piedi sono ritratti il ‘guardiano’, il vicario e lo scrivano. Il volto del ‘guardiano’ Diletti però risulta coperto (e visibile oggi solo ai raggi X): così aveva infatti stabilito il capitolo generale della scuola il 25 luglio 1560. Rimossa la tela nel 1818, essa si trova oggi nella chiesa di Saint-Francois Xavier a Parigi. Le fonti ricordano in chiesa altre tre opere del Tintoretto oggi perdute, raffiguranti “La Vergine annunciata”, sopra l’altare maggiore, “I Quattro evangelisti”, sul soffitto del presbiterio e “L’Orazione nell’orto” sulla parete destra della cappella maggiore. Nel primo Seicento la scuola commissiona un nuovo ostensorio, del peso di 30 once d’argento; viene deciso ancora che il Santissimo si conservi esclusivamente sull’altare maggiore. Nel 1784 la confraternita del Santissimo acquisisce i beni della scuola di San Felice, soppressa dai Provveditori di Comun il 30 agosto di quell’anno.
Mantenuta in vita, come le altre confraternite del Santissimo, dai decreti napoleonici di indemaniazione e soppressione generale delle scuole del 1806-1807 (D.R.I. 25 aprile 1806 e 26 maggio 1807), e controllata nell’amministrazione e gestione del patrimonio dalla Fabbriceria parrocchiale, la scuola è citata ancora nella visita pastorale del 1951.

Bibliografia
R. PALLUCCHINI, P. ROSSI, Tintoretto. Le opere sacre e profane, Milano 1982, I, pp. 228–2, 179, 262.
G. VIO, Le scuole piccole nella Venezia dei dogi. Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane, Vicenza 2004, p. 543.

Fonti
Archivio del Patriarcato di Venezia, Parrocchia di San Felice di Venezia, Squarzi di contrada, b. 4.
Archivio del Patriarcato di Venezia, Scuola del Santissimo Sacramento in Parrocchia di San Felice di Venezia
Archivio di Stato di Venezia, Provveditori di Comun, reg. O cc. 193–220.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Curia. Archivio ‘segreto’, Visite pastorali, b. 47.
Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, Fabbriceria di San Felice di Venezia, Inventari, b. 1, Chiesa parrocchiale. Atti generali, b. 10.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Chiara Traverso - Data intervento: 31 dicembre 2012
  • Revisione: Annamaria Pozzan - Data intervento: 25 giugno 2019